Dallo stadio alla squadra, per il Cagliari è una sorta di “anno-zero”. Liverani chiede rinforzi ad hoc per il suo progetto di gioco, società in fermento

Dallo stadio alla squadra, per il Cagliari è una sorta di “anno-zero”. Liverani chiede rinforzi ad hoc per il suo progetto di gioco, società in fermento
giovedì 14 luglio 2022, 00:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Stadio e composizione-squadra. Una lunga storia di progettualità inevase, soprattutto per quanto concerne la nuova struttura. Pare un “anno-zero” per il Cagliari. Non foss’altro perché è in atto una sorta di rimpasto. Da verificare quanto adatto alla bisogna, con una piazza disconnessa, che vorrebbe l’immediato ritorno nella massima serie anche per coniugare i progressi per la costruzione dello stadio avveniristico sulle ceneri dell’oramai dismesso Sant’Elia. Il “Progetto Definitivo” è stato perpetrato, ora bisogna quagliare senza mezze misure “bypassando” la burocrazia.

E ad Assemini, nel Centro Sportivo sotto la canicola, Liverani continua a tartassare la truppa con i suoi insegnamenti. Da tecnico navigato, memore dalla bella esperienza di Lecce in serie C prima ed in cadetteria poi, culminata con la promozione in A. In Salento solo Giampiero Ventura riuscì in un’impresa titanica quanto quella di Liverani: in due stagioni dalla terza serie alla massima categoria. Dunque il nuovo tecnico rossoblù ha esperienza e sagacia tattica. Sa bene che torneo andrà ad affrontare. Non vuole inseguire chimere, ma preferisce giocarsi le carte a modo suo, tenendo fede a quel 4-3-3 che ne ha fatto le fortune. Già nei primi allenamenti non sfugge quello che potrà essere il canovaccio tattico del Cagliari per la prossima stagione. In questo contesto meglio muoversi senza divagazioni.

Liverani chiederà di irrobustire la rosa con elementi adatti a portare avanti la sua idea di gioco. Ecco perchè la società è in fermento e Capozucca in particolare. Si sondano varie piste, anche estere, per mettere sul piatto della bilancia un telaio che possa tener botta in una serie B che fin d’ora si preannuncia insidiosa ed irta di ostacoli. Insomma, una montagna difficile da scalare, molto più difficile di quella della stagione 2015-‘16 allorquando il presidente Giulini riuscì ad imbastire un “team” appropriato che tornò immediatamente in A. Ora le condizioni sono differenti e diversa è pure la composizione di un torneo che vede ai nastri di partenza realtà importanti in rappresentanza di città dal bacino d’utenza altissimo come ad esempio Bari e Palermo, per non parlare del Genoa e Venezia, queste ultime due retrocesse assieme al Cagliari.

Le prime uscite contro selezioni sarde non hanno valenza, anche perché la squadra rossoblù potrebbe subire dei ribaltoni improvvisi a causa dell’incedere del mercato e la consistenza dell’avversario non è certamente da considerare. Restano le attuali incompiute, in attesa di vedere arrivare a Cagliari quei tasselli per chiudere il cerchio.