DEIOLA, MODELLO BILBAO 

DEIOLA, MODELLO BILBAO 
mercoledì 20 aprile 2022, 11:00Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

L’ultima volta che si è letto del Cagliari modello Bilbao è stato il 19 ottobre del 2018, in un’intervista sul Tuttosport. A desiderare una squadra fortemente identitaria era il Presidente Tommaso Giulini. Addirittura auspicava che Niccolò Barella potesse rimanere al Cagliari, anche se fino a che non ci sarebbe stato lo stadio difficilmente in Sardegna si sarebbe potuto parlare di Europa. Parole come gocce di un fiume che è passato sotto i ponti ed è sfociato nel mare di possibilità che hanno annacquato forse le filosofie e i desideri del passato. Il Cagliari modello Bilbao non solo non c’è ma ha due soli precari titolari nati nell’Isola, Alessandro Deiola e Andrea Carboni, e un simbolo seduto in panchina, Simone Aresti. Giocatori modello Bilbao, di quelli che si vede, ci mettono l’anima, e non solo la professionalità, ogni partita che giocano. Non sono i soli per fortuna. Perché anche a Bilbao, come in Sardegna ci sono cittadini di adozione che molto spesso spendono per “la patria” molto di più di quanto fanno gli stessi indigeni, termine utilizzato in chiave etnica e non dispregiativa.  Di quel sogno, che non è mai stato un obiettivo, se non del settore giovanile di Gianfranco Matteoli, sono rimasti i frammenti. Tante belle accademy che per ora non riescono a fare neanche una Primavera Modello Bilbao, qualche sognatore che spera di ricucire i frammenti di quella bella luna, lo spirito dei dirigenti del Settore Giovanile che in modo inguaribile hanno sotto il cuscino il disegno di una squadra con forte connotazione locale.

Chiacchiere, sciocchezze impossibili secondo una folta maggioranza. Un  obiettivo impossibile da raggiungere, un’utopia alla quale lavorano tristi idealisti, antichi filosofi sardopatici, che addirittura sarebbero capaci di concepire una Nazionale Sarda iscritta alla Uefa e alla Fifa. Quasi non  esistessero già realtà molto più piccole, con motivazioni storiche e culturali anche più flebili, che portano il nome di un frammento geopolitico appartenente ad altra Nazione. Lo stato di insularità delle Far Oer, isole facenti parte della Danimarca. Lo Stato di Gibilterra, compreso nel Portogallo, solo per fare qualche esempio. Non solo quindi una suggestione.

Il Cagliari modello Bilbao o la Nazionale Sarda che si gioca la qualificazione mondiale con la Macedonia del Nord rimangono per ora solo delle suggestioni. Nutrite da piccoli grandi episodi, come i gol di quel ragazzo che per molti vicini di casa non sa stoppare un  pallone e che sbaglia una miriade di passaggi, ma poi ci leva le castagne dal fuoco realizzando gol più degli attaccanti. Tale Alessandro Deiola che dopo l’ennesimo gol avrebbe abbracciato uno per uno quel popolo rossoblu in festa che gli faceva scoppiare il cuore. Deiola, di San Gavino, il paese delle fonderie, dove si diceva andavano mandati a fondere  tutti quelli che erano venuti male, “po dus torrai a fai”, per rifarli. Come quei tifosi punti di invidia e continentalismo che finiscono per produrre solo veleno. Gratis, neanche a basso prezzo.

Viva la Sardegna in attesa di essere “fortza paris”.

____________________
____________________

 

VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.