Il campionato non aspetta, domani a Verona prima di tre gare fondamentali in chiave salvezza. Per i rossoblù è l'esame di maturità. L'incognita difesa e il risveglio dell'attacco

Il campionato non aspetta, domani a Verona prima di tre gare fondamentali in chiave salvezza. Per i rossoblù è l'esame di maturità. L'incognita difesa e il risveglio dell'attaccoTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 22 dicembre 2023, 08:15Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

“Sarà difficile per noi, ma lo sarà anche per loro”. Non si fida, Claudio Ranieri, di un Verona in difficoltà. E, anzi, dopo il cambio tattico, ora la formazione scaligera sembra aver trovato la strada giusta. Ecco perché il suo Cagliari dovrà stare ancora più attento anche perché il giro di boa del torneo si avvicina e la compagine isolana non può permettersi di trovarsi ancora per molto invischiata nei bassifondi. Come solitamente si usa dire alla vigilia di partite del genere, in questi novanta minuti i punti varranno doppio. E sarà davvero così perché il Cagliari sa di non poter fallire l'appuntamento con il primo successo in trasferta. Un po' perché lontano dalla Sardegna gli isolani hanno raccolto solo le briciole. Un po' perché non vincere a Verona significherebbe rivitalizzare, pericolosamente, una squadra che è partita con il piede sbagliato. Alla quale la compagine isolana dovrà cercare di non dare scampo, andando a fare in Veneto una partita priva di sbavature.

Claudio Ranieri ha provato anche a scherzarci su commentando, sorridente, i cambiamenti di assetto della sua difesa. “A tre o a quattro? Non cambia molto perché tanto prendiamo gol ugualmente”. Il sorriso del tecnico rossoblù ha celato un pizzico di delusione per una retroguardia che, seppure completamente trasformata rispetto a inizio campionato e, finalmente, competitiva, è riuscita in appena due occasioni, contro Torino e Udinese, a tenere la porta inviolata. Ci è andata vicine più volte ma per le solite amnesie, soprattutto nelle occasioni da calcio da fermo, i gol al passivo sono puntualmente arrivati. L'attacco si è dato da fare e in questo scorcio di stagione sta portando a casa le sue soddisfazioni, guidato da un Pavoletti tornato goleador, ma ora a fare la differenza dovrà essere la difesa.

Perché il campionato non aspetta e il Cagliari deve iniziare a crearsi una striscia positiva che gli permetta di conquistare senza troppi patemi la salvezza. “Avevo detto ai ragazzi che avrei voluto girare a 18, pensando che ci si potesse salvare a 36 punti. Ma ora mi rendo conto che potrebbero non bastare perché le grandi stanno perdendo troppi punti contro le squadre meno blasonate”. E allora, con un bottino di appena 13 punti e ancora tre partite da giocare prima che finisca il girone di andata, la squadra sarda dovrà rimboccarsi davvero le maniche. Troppo ghiotta la tripla occasione, con altrettante dirette concorrenti, per lasciarsela sfuggire. Perché se è vero che i rossoblù dovranno giocare due dei tre match in trasferta (Verona e Lecce), è altrettanto chiaro che sia da quelle gare che dalla sfida alla Unipol Domus contro l'Empoli, avranno l'obbligo di ottenere il massimo. Con 5 punti (un successo e due pareggi), l'obiettivo minimo, ma pur sempre rischioso, indicato da Ranieri verrebbe centrato. Ma meglio ancora sarebbe farne qualcuno in più, in modo da mettere tra il club isolano e la altre in lotta per non retrocedere, quante più lunghezze possibile. La caratura degli avversari permette di pensare positivo. Anche perché un Cagliari capace di mettere in difficoltà anche big come Lazio e Napoli, tanto per restare alle ultime, ha l'obbligo di fare il salto di qualità imponendo il suo gioco alle squadre di pari livello. Solo con questo passo in avanti nella strada della maturità, potranno arrivare risultati positivi e fiducia, da utilizzare per la volata del girone di ritorno.