Il terzo pareggio consecutivo frena il rilancio del Cagliari. Liverani resta saldo ma la sosta dovrà portare a progressi perché all’orizzonte c’è il Frosinone

Il terzo pareggio consecutivo frena il rilancio del Cagliari. Liverani resta saldo ma la sosta dovrà portare a progressi perché all’orizzonte c’è il Frosinone
lunedì 14 novembre 2022, 00:40Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

Dipende sempre dalla lettura che si vuole dare al momento. Il Cagliari non è partito a razzo verso la serie A e quel ruolo che i tifosi rossoblù sognavano potesse avere la compagine isolana, se lo è preso il Frosinone. Questo, al momento, dice la classifica che vede la capolista distante ben tredici lunghezze dalla squadra rossoblù. E quindi quale giudizio dare all’andamento della rosa guidata da Fabio Liverani? Alcune considerazioni sono d’obbligo. Il gruppo è cambiato parecchio. C’è stata una vera e propria rivoluzione, che recentemente ha coinvolto anche le dirigenza, e i nuovi innesti non sempre sono stati fatti con grande lungimiranza. A differenza di otto anni fa, quando la squadra fu costruita con i migliori giocatori, due per reparto, in circolazione nel torneo cadetto, questa volta è stato fatto un mix di giovani ed esperti, alcuni dei quali da massima serie, che sta tardando a trovare le giuste misure.

Oggettivamente, Liverani, piaccia o no, non poteva fare certo miracoli e molto spesso i giudizi sono stati condizionati dai risultati. Con i due punti in più persi a Bolzano, tanto per restare alle ultime uscite, i rossoblù sarebbero ad appena un punto dalla zona play-off. E questo forse renderebbe meno amare le considerazioni. Resta il fatto che la squadra non diverte, non riesce a coinvolgere i tifosi per una condotta troppo morbida e quasi mai agguerrita. Non sembra esserci lo spirito giusto, quello che, pur di fronte a lacune tecnico-tattiche, può farti fare la differenza. Una squadra che troppo spesso gioca per se stessa, si guarda allo specchio, cerca la giocata ad effetto ma il tutto resta sempre fine a se stesso. Poche verticalizzazioni, gioco sugli esterni quasi assente e sempre meno conclusioni in porta. Se poi a questo si aggiungono le amnesie difensive, clamorosa quella di Altare sabato contro il Pisa, tutto rischia di essere più complicato. Per vedere il bicchiere mezzo pieno, però, basta volgere lo sguardo verso i tre gol consecutivi in altrettante gare messi a segno da Lapadula. Tutti gli chiedevano le reti e ora la punta sembra essersi sbloccata tanto da rappresentare una vera e propria garanzia per il rilancio.

La strada è lunga, in salita. Ma sperare che si potesse ottenere tutto e subito era complicato. I cambiamenti, gli investimenti e le incomprensioni, hanno portato ad un momento non certo esaltante in classifica. Che richiede tempo. Fabio Liverani sta provando a sfruttarlo nel migliore dei modi ma fino ad ora il suo Cagliari non è riuscito ad innestare la quarta. Tre pareggi consecutivi sono lo specchio di una situazione nella quale regna ancora grande incertezza, ma la sosta potrebbe essere arrivata nel momento giusto. I progressi, è innegabile, ci sono stati e ora non resta che mettere a punto i dettagli. I numeri, i nomi e le qualità per fare bella figura la squadra le ha tutte solo che serve una scossa. E magari questa potrebbe essere rappresentata da una prova di forza a Frosinone. Una spallata alla capolista indiscussa riaprirebbe i giochi e darebbe nuova linfa alle ambizioni di un Cagliari che, per avviare la risalita, ha bisogno di una scintilla. Grande sarebbe quella di un successo clamoroso alla ripresa del torneo in casa della prima della classe. Ma per ottenerla non basterà un atteggiamento sufficiente. Ci vorrà un gruppo compatto, una squadra attenta ai particolari e con quella grinta che fino ad ora si è vista solo a tratti.

In questo modo anche i più scettici potrebbero ricredersi sul progetto Liverani che, come assicurato dalla società dopo il pareggio contro il Pisa, resta saldo al suo posto. Evidentemente la scelta è quella di andare avanti con lui fino a quando non riuscirà a firmare la svolta. Sperando che questa arrivi il prima possibile perché altrimenti, più passa il tempo e soprattutto meno sono le vittorie, il traguardo del ritorno in A si allontana sempre di più.