L’ANGELO AZZURRO

 di Vittorio Sanna

Potrei cantare la stagionata canzone di Umberto Balsamo per dire che quest’azzurro non mi piace ma sarebbe addolcire troppo un pensiero che nasce crudo. Tanta cagnara intorno alla convocazione di Joao Pedro e il tutto risolto con il classico topolino partorito dalla montagna. Il clamore, le polemiche, la meraviglia, spenta in un clic, il tempo di scommettere su un calciatore per poi rimandarlo a casa dopo una veloce e poco convinta spremitura. Si dice che sia iniziato con l’amichevole con la Turchia un nuovo ciclo. Forse. Forse tecnicamente visto che sono stati buttati dentro i giocatori più giovani a parte uno, Giorgio Chiellini. Con lui il rispetto è stato mantenuto, ora che, dopo tante battaglie si appresta al congedo definitivo. Per lui, giustamente, la regola del voltar pagina senza guardare in faccia nessuno, non è stata applicata. Cosa fatta invece con il nostro Joao, mandato a casa solo con il gusto amaro di non essere riuscito a fare miracoli, gioia di un esordio soffocata in pochi minuti con la Macedonia del Nord e con novanta minuti a bordo campo con la Turchia.

Voltare pagina sbattendola in faccia a chi è stato chiamato solo nella speranza di salvare capra e cavoli, con l’opposizione di coloro che tirano la giacca a destra o sinistra e condizionano le scelte geo politiche di una Nazionale che ci appartiene relativamente. La dura legge del calcio che poteva lasciare spazio alla persona. Ringraziarla giocando qualche minuto in più, magari per fare ricredere i denigratori ammanettati a società e procuratori. Niente da fare. Si ricomincia in modo compiacente, tenendo conto di quanto sia importante il sostegno della stampa che conta, degli opinionisti strisciati, dei pallidi continentali che ci mettono niente ad urlare al razzismo ma che distinguono gli italiani del nord da quelli del sud, non solo le origini straniere. Quando vogliono. Forse sarebbe stato un bel voltare pagina facendo in modo che chi non ci sarà più potesse almeno salutare, per diversa educazione.

Nulla capita per caso e certe frasi non sono dette solo per ruffianeria. C’è chi realmente pensa che la nostra nazionale sia il Cagliari e la Sardegna. Non frasi fatte ma dichiarazioni passionali reali. Questo spirito è quello che serve per tornare in campo. Dalla falsa nazionale a quella vera. Per riconoscenza di un popolo che quando ama, ama davvero. Forse talvolta troppo alcune persone sbagliate. Ma non Joao che a Udine avrà la possibilità di tornare in Nazionale. Non è azzurra ma è ROSSOBLU.

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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.