La speranza è l'ultima a morire, ma società e squadra se la sono cercata. Le cause di una stagione pessima e gli effetti di un'eventuale retrocessione

La speranza è l'ultima a morire, ma società e squadra se la sono cercata. Le cause di una stagione pessima e gli effetti di un'eventuale retrocessione
venerdì 20 maggio 2022, 00:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Tutto concentrato in un fine settimana dalle sembianze diaboliche. Che potrebbe stravolgere o lasciar tutto com’è. Vedi classifica immutata. Il Cagliari non ha nelle mani il proprio destino, il futuro tutto da scrivere. Sarà serie A o retrocessione annunciata? I calcoli si fanno, la speranza è l’ultima a morire, ma società e squadra se la sono cercata. Una situazione del genere va rivista negli anfratti di una stagione di basso cabotaggio, laddove illusioni e cadute si sono alternate, con maggior frequenza per queste ultime.

L’arrivo di Mazzarri pareva aver portato una ventata di entusiasmo, poi tutto si è sgonfiato e determinate prestazioni vanificate da altre che hanno evidenziato pochezza di contenuti. Le pecche sono emerse impietose ed il tecnico ha avuto in benservito. Rinvangare il passato fa male soprattutto se si pensa a quello che poteva essere e non è stato. La mancanza più evidente l’aridità offensiva. Joao Pedro è stata la punta dell’iceberg, realizzando un bottino neppure tanto banale, ma resta il fatto che non è una punta propriamente detta. L’italo-brasiliano ha fatto il boia e l’impiccato per troppo tempo, senza supporto.

Poi la difesa che si accendeva a tratti nella stessa partita per non parlare del centrocampo privo di un “play-maker”. Marin non lo è mai stato e a Grassi mancano le verticalizzazioni ed ha una velocità di pensiero mediocre. Ferme restando queste variabili, bisognerà programmare la prossima annata. In caso di retrocessione è pronto Massimo Rastelli a prendere in mano la situazione, come ai tempi della prima retrocessione di Giulini che portò immediatamente alla risalita.

Rispetto ad allora i tempi son cambiati, non sarà facile la B della prossima stagione e nulla è scontato. Scendendo di categoria elementi come Bellanova, Cragno, Lovato faranno le valigie, mentre sarà tutta da valutare la posizione dei prestiti in giro per l’Italia. Il paracadute non compensa certo le perdite dovute alla perdita della massima serie, ma consentirà di ammortizzare. Per una società come il Cagliari tornare in cadetteria sarà una disfatta, anche per il fatto che è la squadra che rappresenta un’intera regione. Il presidente Giulini non si affiderà per un’altra stagione a Stefano Capozucca virando prevedibilmente verso altre realtà, con Pierpaolo Marino che parrebbe intenzionato ad accordarsi. Tutto in divenire, ma bisogna immediatamente pensare al domani, eventualmente preparando anche un piano B per esser sempre pronti ad ogni evenienza. Sempre in attesa dell’ultimo verdetto domenica.