LE RISORSE DEL PASSATO

LE RISORSE DEL PASSATO
martedì 27 luglio 2021, 00:05Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

È un Cagliari che promette da anni un futuro migliore ma che di fatto si basa sul passato. Non solo per tutte le iniziative promozionali e di marketing che succhiano con avidità dal Cagliari dello scudetto, ma anche sul campo con i pochi calciatori che hanno avuto la fortuna di poter rimanere in rossoblù. Cragno, Ceppitelli, Nainggolan se ritorna, Joao Pedro, Pavoletti, i tasselli di una squadra scampati alla cessione, anche per volontà individuale. Con loro giocatori come Rog, subito in clima Sardegna, e i ragazzi che realizzano il sogno di vestire rossoblù, vedi Deiola e Carboni. Il Cagliari di Semplici ha queste certezze, sommate all’esperienza maturata nella scorsa stagione. Un valido paracadute per affrontare il nuovo torneo se si considerano anche calciatori come Walukievicz, Lykogiannis, Marin, anche loro calatisi nella parte. Per ora non influisce la precarietà di altri protagonisti, in particolare Nandez, il primo candidato a lasciare l’Isola, o il ritorno di Godin, condizionato da una campagna denigratoria legata alla parte economica. È proprio qui, nella diatriba tra passione e denaro che si separano i tifosi.

Distinguere l’industria calcio dalla passione per il gioco calcio è diventato fondamentale per non confondere un grande imprenditore con un grande presidente. I due termini non sono incompatibili ma devono trovare un punto di equilibrio, in un sistema in cui fare soldi è ghiotto, accontentare sempre le ambizioni dei tifosi è rischioso. Nel decalogo del buon imprenditore “fare soldi” è al primo posto. Tommaso Giulini è uno stratega di assoluto livello. Sfrutta a pieno l’immagine dell’azienda, tiene con fermezza i conti e le regole amministrative, sa dove risparmiare e con chi tirare il prezzo. Sa anche sfruttare le corde emotive dei tifosi per portare l’acqua al suo mulino di leader d’azienda. Nel caso Nandez, come era capitato con Barella, giocatori in uscita, il loro desiderio diventa prioritario, stabiliscono loro dove andare. Nel caso di Godin, che vorrebbe confermare l’amore del settembre scorso anche in termini economici, conta prima di tutto il bilancio. Incoerenza strategica nella quale cascano i tifosi più devoti ma non si ingannano coloro che distinguono l’industria dalla passione.

“Passione” vorrebbe in questo momento che non si piangesse miseria, che si tentasse di far valere a fondo il sacrificio dei calciatori in uscita, ma per poi reinvestirli nella squadra, per crescere e non per ripetere il solito ciclo di produzione,  che garantisce profitti ma non alimenta i sogni. Fondamentali soprattutto in una squadra che rappresenta un’identità, un  popolo, spesso soffocato dai limiti e i sacrifici  imposti nel quotidiano. Non si esclude la vendita di Nandez, che non diventi però un regalo o un profitto dilazionato che può essere dimenticato ma incassato sistematicamente. Si spera nella conferma di Godin, che sarebbe un valore aggiunto alla rosa, senza pretendere che tutto si trasformi in un affare per chi lo ha prima sedotto (anche con i soldi) e poi vorrebbe abbandonarlo (per i soldi). Discorso che si proietta anche sul ritorno di Nainggolan.

Non confondiamo quindi impresa e passione. L’impresa va a gonfie vele. È riuscita a vendere la sponsorizzazione di uno stadio non costruito (struttura smantellata ad Is Arenas e ripiazzata sul parcheggio comunale di Sant’Elia), prima di quello da costruire. Ha giocatori di livello superiore all’obiettivo salvezza. Spende troppo talvolta per nomi improbabili ma funzionali a gestire i rapporti con società privilegiate. Tutto da grande imprenditore che punta ai profitti. Da trovare l’equilibrio con la passione, lasciando che la squadra possa nutrire i legami “finché morte non ci separi”, possa avere costanti step di crescita, possa essere celebrata con orgoglio e dignità dai tifosi al cospetto di qualsiasi avversario. Per ora Semplici ha quel che ha ereditato dal passato. In attesa di qualche ritocco. Quelli che anche Rastelli, Maran e Di Francesco, in alcuni casi, hanno atteso vanamente, rimanendo con il cerino in mano.

VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.