LO SPIRITO DI SQUADRA

LO SPIRITO DI SQUADRA
martedì 23 agosto 2022, 21:57Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

Nel Cagliari il leader ora c’è. C’è un calciatore in campo che va, cerca la palla, la chiama, la gioca, stando sempre dentro la partita. L’ha fatto Marco Mancosu, ma l’ha capito la squadra intera, tanto da risvegliare, con l’esempio, lo spirito collaborativo e vincente del Cagliari. La chiave trovata da Tommaso Giulini, quasi per caso. Raccolta al volo e immediatamente resa leggendaria con quel tocco di magico che la maglia di Daniele Conti avrà per sempre. La spada nella roccia che ha permesso all’insieme di sentirsi protagonista, di diventarlo.  Se il grande compito di Liverani era aprire l’animo dei suoi ragazzi dal punto di vista emotivo e agire per pizzicare le corde giuste e portarli a buttarsi sul fuoco per il Cagliari, l’arrivo di Mancosu, l’intuizione di portarlo in patria da profeta ha facilitato la cosa. Ma ora bisogna fare in modo che questo diventi normale, l’atteggiamento tipo, lo spirito quotidiano. Una trasformazione emotiva e caratteriale definitiva. Fondamentale non cadere nell’errore di pensare ancora agli individui. Di pensare che un uomo solo possa fare una squadra. Contro il Cittadella il Cagliari non ha vinto solo per il contributo e il talento degli uomini in campo nell’ultima mezzora, ma anche per gli equilibri, la volontà, il sacrificio e la sofferenza dei giocatori prima in campo. Con la squadra veneto al top della condizione atletica, doveva essere messo in conto un primo corpo a corpo che potesse comportare dei rischi, anche di andare sotto. Il più collaudato assetto di centrocampo della squadra di Gorini ha messo in luce i difetti dalla linea bassa del Cagliari, non solo in fase difensiva ma anche nell’avvio dell’azione. Ma la fase d’attacco, ha fatto spendere risorse e energie agli avversari, per i quali è diventato sempre più difficile contenere fino al colpo del K.O., l’ingresso di Rog e Luvumbo e il cambio di posizione di Makoumbou, Deiola e Mancosu.  Non ha vinto il cazzotto vincente, ma anche il lavoro al corpo dell’avversario nell’ora precedente. Non ha vinto l’uscita di scena di Gaston Pereiro e Nandez, ma la staffetta, il contributo prima e dopo. Questo di cercare in chi esce il torto di non vincere è il principale errore che si può fare. Rischia di frammentare il gruppo e non compattarlo. Diverso quando si riconosce non solo il prestigio di chi realizza goal e assist ma anche la sofferenza, la fatica e il lavoro sporco che permette di arrivare al momento della vittoria.  Il coinvolgimento e la fiducia viene se tutti fanno partita, se il gioco non esclude nessuno, se la cronologia  della gara è considerata causa e effetto di ciò che evolve. Domenica sono state ridotte ma non saldate le linee di frattura, i collegamenti, gli automatismi difensivi sia in fase di possesso e che di non possesso. Liverani sta lavorando per collegare gli esterni d’attacco nella spinta in comune ma anche nella chiusura sincronizzata in fase di difesa.  Nel primo tempo, con i trequartisti (si aggiungeva Nandez a destra e si accentrava Pereiro) i collegamenti sono stati frequenti e le occasioni non sono mancate, a differenza della gara di Como.

Soluzioni tattiche alternative che possono essere invertite, utilizzate prima o dopo a seconda del match e dell’avversario. Ma alternative che arricchiscono la varietà di schemi e armi da mettere in campo. Non solo Mancosu e Luvumbo, ma a turno Lapadula e Pavoletti, Pereiro e Viola, Millico e Desogus (se rimane), Rog e Nandez, Moukoumbou e Deiola in mezzo al campo. Alternative di squadra che si alternano e si sostengono. Da considerare nell’insieme mettendo al bando l’idea del buono e cattivo, del fenomeno e dello scarso. Non per undici protagonisti ma per sedici scelte. Riprendendo a pensare che il calcio è equilibrio, compensazione tra ruoli, collegamenti e dinamiche. Non solo nello spazio di un momento ma anche nel succedersi di novanta minuti.



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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.