Semplici tradito da un vestito improponibile. La mossa tempestiva di Giulini: il retroscena sull'esonero del tecnico. Per Mazzarri un battesimo di fuoco

Semplici tradito da un vestito improponibile. La mossa tempestiva di Giulini: il retroscena sull'esonero del tecnico. Per Mazzarri un battesimo di fuoco
mercoledì 15 settembre 2021, 02:50Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Come vestire il Cagliari in stagione era diventato il tormentone. Alla fine è costato la panchina a mister Semplici, che da buon aziendalista aveva sposato l’improponibile 3-5-2. Arriva Walter Mazzarri, già ex-giocatore rossoblù nella stagione 1981-‘82 quando esordì nella massima serie in un confronto con l’Inter. La trattativa si era incagliata sulla durata contrattuale, poi Giulini, che propendeva per un anno, ha ceduto concedendo un biennale all’allenatore livornese. Il progetto tecnico sbandierato subito dopo il termine del torneo scorso è naufragato miseramente. La difesa a tre non ha retto, anzi, ha mostrato di essere sinonimo di fragilità. La squadra non ha mai assimilato i dettami del mister ed il ribaltone in panchina è dovuto principalmente al fatto che Semplici non era seguito dai suoi. Una mossa tempestiva per non ripetere gli errori della scorsa stagione, allorquando Giulini tardò in maniera esasperata ad esonerare Di Francesco.

Semplici ci ha provato, ma la sofferenza della linea arretrata era palese. Contro il Genoa si sono visti svarioni gravi che hanno fatto maturare una sconfitta inattesa, soprattutto dopo che il Cagliari vinceva per due reti a zero dopo 60’ di gioco. Diagonali nemmeno abbozzate (una di queste dimenticanze è costata il gol di Destro che ha riaperto la gara, anche se Caceres ha le attenuanti generiche non conoscendo i movimenti ed i compagni di reparto), ritardi nelle chiusure, soprattutto su palla inattiva e nel gioco aereo e, dulcis in fundo, scollamento della linea arretrata col resto della squadra. Il centrocampo, di norma, dovrebbe collaborare con la difesa per proteggere meglio la porta, invece spesso coloro che sono deputati a fungere da frangiflutti si trovano in inferiorità numerica e non riescono a filtrare.

Tre partite un punto. È questo il crudele responso di questa (falsa) partenza che ha decretato l’esonero. Potrebbero essere elencati svariati motivi a difesa dell’ormai ex-allenatore, primo fra tutti la mancanza dello zoccolo duro uruguaiano che nel periodo della sosta non si è potuto allenare convenientemente a causa degli impegni della nazionale sudamericana per le qualificazioni mondiali in Qatar del prossimo anno. Poi l’infortunio patito da Strootman, che ha privato la zona nevralgica di un pezzo forte, almeno a livello di esperienza. Ma non regge. Con Spezia e Milan c’erano tutti, eccetto le nuovissime risorse arrivate sui titoli di coda del mercato. Il prodotto finale è stato lo stesso. All’esordio in campionato, contro una formazione rabberciata, non fosse stato per Joao Pedro sarebbe stato l’ennesimo calvario.

Il patron Giulini ha difeso stavolta blandamente l’attuale mister, sino alla tarda serata di domenica, poi qualche dubbio deve essere insorto in lui. Squadra che è scomparsa dal campo dopo essere andata in vantaggio per due a zero. Escludiamo la presunzione, che potrebbe essere un fastidioso compagno di viaggio, allora i motivi vanno ricercati nelle carenze fisiche. I cambi in corsa hanno avuto il potere di destabilizzare più che variare l’inerzia di un confronto che il Grifone ha tenuto saldamente in pugno per tutta la seconda parte. Ed ora il futuro incute un certo timore: due trasferte in campi decisamente ostici sui quali storicamente il Cagliari ha sempre sofferto (Lazio e Napoli), inframezzate dal confronto casalingo di mercoledì 22 con l’Empoli che si incastrerà come turno infrasettimanale. Per il nuovo mister un battesimo di fuoco.