Desogus a Radiolina: "Adesso sto bene, mi mancava il campo. A Pescara ho imparato tanto"
Al termine della gara tra Carbonia e Cagliari, Jacopo Desogus è intervenuto anche ai microfoni di Radiolina, nel corso della trasmissione "Il Cagliari in diretta": "Adesso sto bene, è stato brutto infortunarmi subito ma fa parte del calcio e non posso farci niente. Le parole del mister fanno piacere ma c'è da fare ancora tanto. Botta alla caviglia oggi? Ho preso una storta, ho avuto un po' di fastidio ma dopo due minuti stavo bene. Bello tornare a giocare dopo un'assenza così. Mi mancava il campo.
Affetto da parte dei tifosi? Sono contento, è la squadra che ho sempre tifato da bambino. Vero ruolo? L'anno scorso ho giocato principalmente esterno a sinistra, ho giocato esterno, prima punta. Posso fare tutto. Pescara? Esperienza che mi ha fatto crescere tanto. Poi ho incontrato mister Colombo e mister Zeman e sono cresciuto.
Giocare in una squadra giovane è uno stimolo in più. Ci sono tanti giovani ma sono forti. E' anche una responsabilità, ma la sto vivendo bene. Che aria tira adesso in squadra? C'è tanta voglia di riscatto, le prime partite sono state difficili per le squadre che abbiamo affrontato. Ora deve iniziare il nostro campionato, ci stiamo allenando bene. Ora c'è la sosta, poi Salerno.
A Pescara ho imparato tanto, ci muovevamo tanto in allenamento. Ora con Ranieri ho fatto pochi allenamenti, ci stiamo conoscendo. Leone in gabbia in questo periodo? Sì, è stato un infortunio lungo, non ero mai stato così tanto fermo. Per un calciatore è la cosa più brutta, ma fa parte del calcio e per fortuna è finito.
Impatto di Luvumbo? Che effetto fa giocare con lui e Obert? E' bello. Mi aspettavo che Zito facesse bene, è un giocatore con uno strappo clamoroso. Anche Adam in primavera giocava con una grande tranquillità. Giocare in primavera e ritrovarsi in prima squadra è una cosa difficile e non capita spesso ma adesso ci siamo e sono contento.
Pereiro? Anche lui è stato fermo un po', ma lo sto vedendo bene. E' un giocatore incredibile e con qualità importanti. Sono sicuro riuscirà a dire la sua quest'anno.
Per ora sono qua e mi gioco le mie carte per restare, poi dopo gennaio si vedrà, ma io mi gioco le mie carte. In allenamento devo essere sempre più che al 100%, devo essere pronto per quando arriverà la chiamata.
Cosa significa per un ragazzo giovane essere allenato da Ranieri? E' bellissimo, da piccolo non me lo sarei mai aspettato. Sono onorato di essere allenato da lui. Ricordo con il cuore Agostini, mi ha cambiato tanto, mi ha fatto capire tante cose ed è stato lui quello che mi ha aiutato di più. Sogno l'esordio in A? Sì, è il sogno più grande. Mi sto preparando per questo anche se è difficile.
Come te lo immagini il primo gol in A? Basta che sia gol. Sarebbe bellissimo farlo sotto la curva, sarebbe il sogno dei sogni. Da bambino ero innamorato di Kakà, era il mio idolo.
Kourfalidis? Ci sentiamo tutti i giorni, si sta trovando bene e sta trovando spazio.
E' un onore indossare questa maglietta, ma sono contento e fortunato. Penso sia il sogno di tutti i bambini sardi arrivare ad indossare la maglia del Cagliari. I miei idoli? Cossu, Conti, Suazo.