Lykogiannis: “La retrocessione con il Cagliari? A Venezia il peggiore giorno della mia vita in Italia”

Lykogiannis: “La retrocessione con il Cagliari? A Venezia il peggiore giorno della mia vita in Italia”TUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 31 marzo 2023, 15:00Interviste
di Paola Pascalis

Charalampos Lykogiannis, in un'intervista a Gazzetta.gr, ha parlato della sua esperienza a Cagliari e del suo trasferimento a Bologna. Di seguito quanto tradotto da TuttoCagliari.net: "Bologna e Cagliari sono due città diverse. A Cagliari ero su un'isola. Ho vissuto momenti molto belli nei 4 anni e mezzo in cui sono stato lì. Dopotutto è stato il mio primo passo in Italia. Ma ora quel capitolo è chiuso per me. Sono a Bologna dall'estate e ne sono molto contento. È una bella città, un club con una grande organizzazione".

"Il campionato italiano è duro come dicono? Si - ha aggiunto il terzino greco - I miei primi due mesi al Cagliari hanno visto, dopo l'allenamento con il resto della squadra, le tattiche con il vice allenatore Agostini. Facevo un'ora in più di allenamento. Tattiche con la palla e posizioni del corpo. Cioè, mi ha mostrato come dovevo mettere il mio corpo se la palla è da sinistra e come se la palla è da destra. Ricordo che avevo perso 3-4 chili in due mesi. L'allenamento finiva e andavo subito a letto. Ogni giorno dormivo prima delle 21:00. Naturalmente, l'intensità del programma in Italia non era correlata a quella in Austria. Quando ero a Cagliari e giocavamo in trasferta contro il Napoli che a quel tempo aveva giocatori molto bravi come Callejon e Insigne. Poi ho capito che il livello... non esiste, è dieci volte superiore a quello che avevo in mente".

"La retrocessione? L'anno scorso con il Cagliari ci siamo giocati la salvezza fuori casa contro il Venezia, come gli italiani chiamano la partita in cui si giudica la permanenza nel girone. Avremmo dovuto batterlo. Se ci fossimo riusciti, saremmo rimasti in Serie A. Sfortunatamente, non siamo riusciti a ottenere i tre punti. Non digerirò mai questa partita. È stato il peggior giorno della mia vita in Italia perché non avevamo la squadra per retrocedere. Ricordo in modo particolare che giravamo con la barca e per mezz'ora nessuno fece nemmeno un respiro. Era come stare in una chiesa".