Paulo Azzi a DAZN: “Ranieri ti spinge a dare il massimo. A Cagliari si percepisce quanto la gente tiene alla squadra”

Paulo Azzi a DAZN: “Ranieri ti spinge a dare il massimo. A Cagliari si percepisce quanto la gente tiene alla squadra”TUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 16 febbraio 2023, 15:00Interviste
di Paola Pascalis

Paulo Azzi è stato ospite della puntata odierna di DAZN Talks. Queste le sue parole: "Si sono subito messi tutti a disposizione per aiutarmi in questo cambiamento dal Modena al Cagliari e stiamo tutti bene".

Il gruppo e la fiducia di mister Ranieri: "Sinceramente arrivare e giocare subito la prima partita da titolare, non è una cosa che mi aspettavo, anche perché è successo tutto velocemente. Sono arrivato e ho fatto pochi allenamenti. Però l'abbraccio del gruppo, farmi sentire subito tranquillo, è una cosa che è stata importante, così come la fiducia del mister. Credo che questo sia un punto molto forte del mister: lui è convinto delle cose che fai e ti trasmette anche questa serenità e questa fiducia che poi puoi mettere in campo".

Il ritorno di Ranieri: "Avete potuto vedere tutti l'atmosfera che c'era nella prima partita del suo ritorno a Cagliari. E' una carica molto importante. In casa abbiamo fatto finora tre risultati pieni e si vede che è una forza che dobbiamo continuare a portare dalla nostra parte".

Cagliari e la tifoseria: "Io ho trovato una struttura preparata su tutti i livelli, sia come strutture di allenamento che come mentalità da Serie A. E' una cosa che riesci subito a percepire, poi in città la gente vive di questo, le persone per strada ti incitano e si vede la gente ci tiene tanto".

La cucina sarda e italiana: "Io questo fine settimana sono stato invitato a un pranzo dove ho assaggiato il maialetto. E' una cosa bella perché per me che sono cresciuto in una famiglia dove i miei zii lavorano con i maiali ancora oggi e avevamo l'abitudine di farlo, per cui per me è stata una cosa bella sapere che c'è questa tradizione qui e ritrovarla così. In Italia ovunque vai, mangi bene. In Brasile lo facciamo molto simile, anche se a volte il maialetto è un po' più grande. Credo che Cagliari sia una delle città in cui ho trovato più ristoranti brasiliani tra le città in cui sono stato".

La differenza tra Italia e Brasile: "Ho preso molte abitudini alimentari italiane, sono qui da 9 anni e con mia moglie facciamo un po' e un po', anche lei è innamorata dell'Italia e abbiamo preso tante abitudini da qui. Quando vado in Brasile chiamo mia mamma e le chiedo come ha cucinato la pasta. Oppure in Brasile le famiglie non hanno l'abitudine di cenare o di fare la pausa dopo pranzo come in Italia: per me invece avere questo tempo di riposo è importante. Io ho trovato un termine per definirmi: diventi una persona ibrida perché acquisisci abitudini da entrambe le nazioni, poi ti ritrovi che ti piacciono tante cose da entrambe le parte ed è una cosa bella".

I pranzi e le cene con i compagni: "Qui pranziamo insieme tutti i giorni ed è una cosa buona per il gruppo perché ci si siede e si parla di tante cose, del calcio, della vita, della famiglia e sono cose che fanno bene e che devi sfruttare". 

Il compagno più simpatico e quello più casinista: "E' una domanda difficile, sono arrivato da poco e mi sto prendendo il tempo per conoscere bene le persone. Il compagno simpatico Zito Luvumbo: parliamo la stessa lingua e a volte ci prendiamo in giro. Luvumbo è anche il più casinista. Gli angolani hanno diverso accento e qualche coniugazione diversa, ma ci capiamo su tutto".

Parole in sardo: "Casteddu. Impariamo subito questa appena arrivati".

L'amicizia con Felipe Anderson: "Abbiamo un'amicizia molto stretta, siamo stati insieme anche a Capodanno".

Il calciatore brasiliano preferito oggi: "Da piccolo mi ha ispirato Ronaldo 'Il Fenomeno', per il Brasile rappresenta tanto perché ha fatto cose dove ha impressionato tutti. Ho una memoria affettiva, ricordo le giocate e i gol che faceva e per me è stato un punto di riferimento importante. Neymar è un giocatore che piace tanto a chi ama il calcio ed è bello da vedere. Poi c'è Vinicius che secondo me è in un momento molto buono, sia lui che Rodrygo stanno facendo cose importanti a Madrid. Mi dispiace per il Mondiale perché il Brasile ha una squadra che poteva fare un grande percorso".

La vittoria dell'Argentina ai Mondiali: "E' una domanda difficile. Io sono per il calcio perché vivendo il calcio capisci tante dinamiche. Come ha detto anche Neymar, sono contento per questo coronamento della carriera di Messi".

Sul trasferimento a Cagliari: "La gente da fuori vede Paulo che si trasferisce da Modena a Cagliari. Non c'è Paulo, ma ci sono anche due figli piccoli, una moglie, un trasloco. Sono cose che uno quando le vive, capisce che non è semplice. Da fuori le dinamiche della vita di un calciatore possono sembrare facili, ma le dinamiche interne e i cambiamenti a volte sono difficili da accettare, quindi apprezzare questo è una cosa importante, soprattutto per chi vive questo. Accettiamo le sfide perché è il nostro lavoro".

Sul Modena e i suoi tifosi: "Io porterò sempre con me un bel ricordo per quello che abbiamo vissuto insieme: è stato un anno e mezzo intenso e pieno di cose belle e mi porterò sempre dentro quella bella atmosfera e quello che abbiamo fatto. Il ritorno a Modena da avversario? Non è stato semplice perché ho vissuto una stagione incredibile, non è stato facile fare la scelta di andare via. Accetto qualche critica perché la gente vede le cose da fuori, ma le cose belle vissute rimarranno con me e ci sono tifosi che capiscono questo passaggio al Cagliari. Nel calcio bisogna prendere delle decisioni e andare sempre avanti".

Le voci di mercato a inizio stagione: "E' impossibile non essere toccati da certe voci, per me è importante poter ancora sognare. Il calcio diventa sempre più giovane, ma queste cose ti fanno capire che se fai bene le porte si aprono anche se non sei più giovanissimo". 

Il caso Baschirotto: "Sono tutte storie che ti fanno vedere che ci sono dinamiche e cose che succedono che ti permettono poi di ritrovarti. Io due anni fa ero tornato in Serie D perché nell'anno del Covid sono rimasto svincolato. Lì è stato un momento chiave per me perché mi sono chiesto se volevo restare. Avevo mercato in C, ma ho messo la carriera un po' da parte. Da lì ho cominciato un percorso che mi ha portato qui a sognare e per me è incredibile. Il calcio e la vita ti danno la possibilità di ricominciare. Era un progetto importante, è stata la scelta ideale per mia famiglia e ho messo loro davanti alla carriera. Sono felice di voltarmi indietro ora e vedere il percorso che ho fatto. Quando prendi tante bastonate, poi ti ritrovi più forte. Adesso ho una mentalità diversa e se arriverò, arriverò nella maniera giusta".

Il ruolo in campo: "Ho fatto quasi tutti i ruoli. Sono cose che ti danno qualcosa in più perché ti rendono più flessibile. Credo che per me avere la fascia a disposizione mi permette di sfruttare le mie caratteristiche. Non sono un brasiliano come Ronaldinho. Un esempio simile a me potrebbe essere Serginho. Per fortuna ogni tanto la porta la vedo".

Il gol contro il Como: "Il mio pensiero lì era di fare un cross verso la porta. Il vento mi ha aiutato ed è nato quel gol lì".

Mister Ranieri: "E' veramente una bella esperienza per un calciatore e sono contento dell'aiuto che lui mi sta dando. Trasmette sicurezza ed è uno a cui piace lavorare ad alta intensità e lavorare bene. Ranieri ha uno staff molto buono che ti permette di lavorare e migliorare, porta con sé tutta la sua esperienza e tu devi lavorare bene e dare il massimo come chiede il mister, poi i risultati arrivano".

Un'abitudine di Ranieri: "Lui rispetta anche il riposo: oggi è una giornata di scarico, lui sa che abbiamo lavorato bene e lo rispetta. Ma dal momento in cui sei in campo, per lui l'allenamento parte già dal riscaldamento e chiede intensità e di dare il massimo finché stai sul campo. Poi fuori ci chiede della famiglia e se hai necessità come la visita di tuo figlio, chiedi tranquillamente".