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Deiola a Radiolina: "Pisa? Sappiamo che sarà una partita tosta"

Deiola a Radiolina: "Pisa? Sappiamo che sarà una partita tosta"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 19:00Interviste
di Maria Laura Scifo

Questa sera, a partire dalle 18.30, Alessandro Deiola sarà ospite della trasmissione di Radiolina "Il Cagliari in diretta". Il centrocampista, così come la squadra, ha già messo nel mirino la partita contro il Pisa, in programma domenica alle 12.30. Queste le sue parole:

L'allenamento odierno. "Oggi un allenamento carico di energia, ma in tutti gli allenamenti si sta respirando un'ottima aria e stiamo bene. Il calore del pubblico è sempre altissimo e fanno sentire ogni volta quanto sia importante questa squadra per questa terra e città".

Responsabilità più forte che senti. "Quella di essere un padre migliore, un marito migliore per mia moglie. Cercare di dare sempre il giusto esempio nel possibile ai miei compagni di squadra e a tutte le persone che mi sono vicine. Dal punto di vista calcistico penso la stessa cosa. Far capire cosa significa ogni giorno portare addosso questa maglia. Cosa significa per chi è fuori, il cambiamento che può portare all'interno di una giornata al tifoso". 

Quando segni un gol, ci pensi a quando eri dall'altra parte? "Si ci penso, essere li sotto con la tua gente che esplode di gioia è un abbraccio collettivo con la tua gente".

Critiche sui social. "Ho sempre detto che inizialmente penso faccia un po' parte di tutti i calciatori, poi c'è chi riesce a mascherarlo meglio, ma fanno male. Le critiche finché sono costruttive le accetti, ognuno è libero di esprimere il proprio parere ma sempre nel rispetto dell'altra persona. Devi ricordarti che davanti hai una persona umana. Quando inizia a diventare odio, normale che faccia male. Con il tempo ho imparato a dirmi, anche grazie alle persone che mi sono vicine, di lasciarmi scivolare le cose addosso e concentrarmi sul percorso. Ho cominciato a lasciar perdere e prendere queste critiche come uno stimolo.

Nemo propheta in patria. "Penso sia una responsabilità importante. Credo che il tifoso ragioni prima vedendo il giocatore sardo che dovrebbe incarnare quello che è lo spirito del tifoso, battagliare su tutto e così via. Queste sono caratteristiche che mi porto dentro, ma ci sono mille fattori che si devono incrociare per fare andare le cose bene. Puoi essere il più forte del mondo, ma se c'è la giornata no, è giornata no. Il fatto di essere sardo è una responsabilità importante, ma sono orgoglioso di avere questa responsabilità. La sento come una cosa che mi carica ancora di più".

Quando c'è stato il click? "Forse era l'anno di Mazzarri che a livello di numeri ho fatto una delle migliori stagioni. Avevo giocato tutte le partite e fatto 6-7 gol. Dal punto di vista personale avevo fatto molto meglio. Ricordo la partita con l'Atalanta, ero uscito nel primo tempo tra i fischi di tutto lo stadio e mi aveva ferito tanto. Mi ero chiuso in uno stanzino ed ero scoppiato in lacrime. Poi quell'anno c'è stata la retrocessione, una serie di fattori che hanno fatto scattare qualcosa in me. Poi ci fu la Serie B, mi portai dietro un problema alla caviglia e durante l'infortunio ho lavorato tanto su me stesso, per trovare gli spunti positivi per tornare in campo e iniziare un percorso di crescita diverso. Penso siano questi i momenti in cui è scattato il click".

Pisa? "Sappiamo che sarà una partita tosta, contro una squadra che ha dimostrato in queste prime 15 partite di poter dire la sua contro chiunque. E' sempre uscita a testa alta. E' una squadra che mi ha sorpreso, da neopromossa fare delle prestazioni del genere ti fa onore. Noi dobbiamo pensare che il nostro cammino passa anche da queste partite che sono di vitale importanza per noi e non possiamo permetterci di sbagliarle, o avere cali di atteggiamento. Ora c'è da mettere quel qualcosa in più. Siamo in casa nostra e prima di vincere qua, devi sudare".

L'importanza della spinta dei tifosi. "In campo si sente tantissimo, dobbiamo essere bravi a cavalcare l'onda che il nostro pubblico inizia ad alzare. Sono il nostro dodicesimo uomo e nel momento in cui entri in campo ti fanno sentire realmente che sono in campo con te. E' fondamentale dare tutto, se lo facciamo poi i risultati arrivano".

Premio miglior Gol Serie A. "Le bambine erano contente, sono andate a prendere il trofeo come se fosse stato un trofeo loro, cosa che in realtà è. Tutto quello che faccio è grazie alla forza che mi danno loro. Avevo paura che si facessero male, ma erano contentissime. Vedere loro così contente mi ha riempito di gioia".

Barella? "Era contento. Ci siamo abbracciati. Gli voglio un bene dell'anima, siamo cresciuti insieme e gli auguro tutto il meglio dentro e fuori dal campo. E' un'ottima persona e un ottimo giocatore. Lo ha sempre dimostrato e lo dimostrerà ancora".

Candidatura premio Puskas? "Quando è arrivata la notizia ero con mia moglie e le bambine. Mi sono emozionato. Non ho rammarico né delusione, è già un onore essere entrato nei migliori gol del mondo, essere arrivato a questo palcoscenico importante. E' una soddisfazione che mi tengo".