Olbia, rottura tra squadra e società: "120 anni di storia lasciati morire"

Olbia, rottura tra squadra e società: "120 anni di storia lasciati morire"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 14:00Le altre sarde
di Giorgia Zuddas

I calciatori dell'Olbia Calcio hanno deciso di incrociare le braccia e non scendere in campo per la seduta di allenamento prevista per quest'oggi. Una presa di posizione forte, nata dalla crescente incertezza societaria che circonda il futuro del club gallurese. A spiegare le motivazioni della protesta è una lunga e accorata lettera diffusa dal gruppo squadra agli organi di stampa, come spiega La Nuova Sardegna.

La scelta e la richiesta di rispetto

"Dopo mesi di silenzio crediamo sia giunto anche per noi il momento di parlare. Fino a oggi il nostro unico obiettivo è stato quello di lavorare con serietà e impegno, accogliendo come nostra questa difficile sfida. Crediamo sia però necessario prendere una posizione netta ed esprimere il nostro pensiero. Come prima cosa ci sentiamo in dovere di chiedere ancora una volta scusa alla città per la sconfitta di domenica. Il supporto ricevuto a fine gara dalla curva e dal Nespoli intero fortifica questo prezioso legame. A voi diciamo grazie".

Il messaggio alla proprietà

"Martedì non prenderemo parte alla seduta di allenamento per dare un segnale deciso e coeso, condividendo con tutti voi le nostre motivazioni. Dopo mesi di incertezze, chiediamo a gran voce rispetto per noi e per questa maglia. Noi gruppo squadra oggi patiamo il silenzio di una proprietà assente e inoperosa. È solo grazie a voi tifosi, ai dipendenti dell'Olbia Calcio e al gruppo di volontari del Comitato che si sono stretti attorno a noi, che non ci siamo mai sentiti soli nemmeno un istante, ma è arrivato il momento di avere risposte e certezze. Chiediamo alla proprietà di riparare al danno fatto, di aver rispetto di chi lavora e soprattutto di una città che vede 120 anni di storia calcistica lasciati morire".