42 calciatori, 20 nazionalità: colonia straniera rossoblù

L'arrivo dell’attaccante brasiliano Nenè è stato salutato con grande entusiasmo dai tifosi. Così accade sempre quando arriva un giocatore straniero. Tanti hanno mantenuto le attese, molti hanno deluso. Dal punto di vista statistico intanto c’è da dire che sono stati 42 i calciatori di nazionalità stranieri impiegati, mentre 20 sono state le nazioni da cui la società rossoblù ha attinto. A cominciare dall’ungherese Fekete, capostipite degli stranieri del Cagliari, che giocò appena 2 partite nel campionato di B 1952-53.
Occorrerà poi aspettare una dozzina d’anni e l’approdo del Cagliari in serie A (1964-65) per ritrovare degli stranieri. Entrambi sono entrati di diritto nei ricordi degli appassionati: il brasiliano Claudio Olintho De Carvalho, appunto il primo Nenè, e il peruviano Gallardo. Nenè è il giocatore con il maggior numero di presenze in serie A nel Cagliari: 311, condite da 23 reti in 12 campionati. Ha vissuto la parabola fantastica dal primo anno in serie A alla conquista dello scudetto sino alla retrocessione nel 1975-76. Su Gallardo c’erano molte aspettative, ma in due campionati e 40 partite segnò appena 3 reti e fu rispedito a casa. Non fece meglio l’inglese Hitchens che nel 1967-68 e nella successiva stagione mise insieme 19 partite e 4 gol.
La colonia più nutrita di stranieri è stata quella uruguaiana. Ne sono approdati in rossoblù 13, fra campioni e bidoni. Come Victorino, il primo, che nel torneo 1982 -83, giocò 10 partite prima di essere rispedito con ignominia a casa. Nella stessa stagione anche il peruviano Uribe, deludente e per tre stagioni (due di B) in Sardegna.
Fra gli uruguaiani, a parte Diego Lopez che è arrivato a 296 presenze, ci sono stati i tre chiamati nel 1990-91, all’indomani di Italia ’90: Francescoli, Fonseca ed Herrera che pilotarono il Cagliari di Ranieri verso una clamorosa salvezza. Bravo O’Neill, anche se ha sprecato il suo talento. Indimenticabile Dario Silva, soprannominato affettuosamente Sa Pibinca, e anche Abeijon, che ha collezionato a sua volta ben 161 gettoni fra A e B.
Il nuovo Nenè è il quarto brasiliano, anche se poi ci sarebbe da aggiungere Oliveira, nato in Sudamerica ma di nazionalità belga (46 gol in 145 partite). Dall’Africa il camerunense Mboma (40 partite e 15 gol), Kallon dalla Sierra Leone e i sudafricani (scarsi) Tinkler e Nyathi. Dal centroamerica invece il bravissimo puntero panamense Dely Valdes (64 partite e 21 gol più 3 in Uefa) e il sempre amato honduregno Suazo (254 partite e 98 gol di cui 50 in B) insieme al connazionale non eccezionale Alvarez. Dal Sudamerica anche gli argentini: capitan Longo (242 partite fra A, B e C) e i meno esaltanti Larrivey e Pineda, mentre Matheu non è dispiaciuto all’esordio. Da dimenticare, infine, gli svizzeri Vega e Pascolo