Barsotti: "Mina? Abbiamo vinto un mondiale grazie al 'trash talking'. Se Materazzi non dice chissà cosa a Zidane..."
Nel corso di Le Foot Tojours, in onda sui canali di Cronache di Spogliatoio, il giornalista Giovanni Barsotti ha parlato del duello tra Yerry Mina e Alvaro Morata, che ha caratterizzato Como-Cagliari. Di seguito le parole dell'inviato di DAZN, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Mi hanno raccontato che si parlavano, me l’hanno riferito perché non ero vicino, quindi non so se siano cose replicabili. Mi hanno detto però che si parlavano in spagnolo proprio in quel momento. È stato strano: da un lato c’era una punizione per il Cagliari, palla buttata lunga, si scontrano, fallo… anzi, è una palla che arriva addirittura nella zona di Yerry Mina e quasi Mina ci rinuncia pur di andare al contrasto con Morata. Cioè, rinuncia all’azione offensiva pur di andargli addosso e rompergli le scatole. Sul ribaltamento, poi, è lui che recupera su Morata, ed è lì che Morata chiede il cambio. Si parlavano. Fabregas dice che ne avevano parlato prima della partita, lui e Morata, e si erano detti: “Guarda che così provoca”. Però Fabregas dice anche — e non so se sia per difenderlo o meno — che il cambio era concordato e doveva avvenire comunque. A me è sembrata una coincidenza un po’ troppo perfetta.
Magari sì, il cambio era previsto intorno a quel minuto, e hanno detto: “Facciamolo un attimo prima”. Mina ha ripetuto anche quella citazione che è girata parecchio: “Non me ne frega niente di nessuno”, senza fare distinzioni. Mi dicono però che in realtà era un po’ dispiaciuto di aver utilizzato un’immagine forte, di aver detto “mia madre” in senso ovviamente metaforico. Io glielo direi anche a Yerry: guarda, non c’è problema, abbiamo capito tutti cosa intendevi, anche se la madre, nella storia di Morata, la conosciamo e non vorremmo mai permetterci di ledere nulla. Però lui è così, gioca così. Lo fa anche in allenamento. Dice Pisacane che è un buono, perché un buono non ti fa arrabbiare… magari non è il caso. È l’antica arte del trash talking: lo faceva LeBron, lo faceva Michael Jordan, lo faceva Draymond Green, Kobe sicuramente. E abbiamo vinto un Mondiale grazie al trash talking: se Materazzi non dice “chissà cosa” a Zidane — e qualcosa poi è venuto fuori — magari il Mondiale non lo vinci. Chissà".