Caso Mina, Sanna ironizza su Caressa: "Allora anche Materazzi e Chiellini sarebbero stati da cacciare"

Caso Mina, Sanna ironizza su Caressa: "Allora anche Materazzi e Chiellini sarebbero stati da cacciare"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 11:15News
di Giorgia Zuddas

Il giornalista Vittorio Sanna, attraverso il suo ultimo video pubblicato su YouTube, ha risposto in modo ironico alle parole di Fabio Caressa sulla "crociata" contro i simulatori, tema tornato al centro del dibattito dopo il caso Mina. Di seguito un estratto rielaborato del suo intervento.

"Ho deciso: parto per le crociate con il comandante Caressa. Vado a fare la crociata contro i simulatori, perché davvero non se ne può più di vedere gente che si rotola sul campo tenendosi il viso, coprendosi il viso come se gli fosse stato troncato il femore all’improvviso, e poi scopri che invece stava simulando. Mina è il capo di questi, ma non posso certo dire che nel calcio ci sia solamente solo Yerry si lascia andare in campo, si rotola e si mette le mani sul viso. E quindi aiuterò Caressa a ricordarsi, a fargli notare quanti ce ne sono nel campo di calcio che fanno la stessa cosa e che si rotolano anche con saggezza, perché poi sono quelli che del rotolarsi in campo, del tuffarsi in campo, ne hanno fatto un’arte, ne hanno fatto la loro carriera.

Ecco, sarebbe bene che si cambiasse il calcio e che questo non avvenisse più, come capita in altri sport, dove il rigore - anche da questo punto di vista, reggere botta, come si usa dire - è da uomini veri. E quindi non è tollerabile vedere gente che interrompe costantemente il gioco simulando la caduta, simulando il colpo preso, simulando qualsiasi cosa, e provocando peraltro gli avversari, perché ne abbiamo visti veramente tanti. E ora basta. Visto Mina, se fossimo coerenti e in grado di tornare indietro, i provocatori tipo Chiellini o Materazzi sarebbero tutti “da fare fuori”, perché non è tollerabile averli in campo e vederli fare queste cose. Se ci penso bene, bisognerebbe tornare indietro ai campi di provincia quando giocavo io, dove il difensore provocava l’attaccante in qualsiasi modo, anche con cose poco carine, andando a toccargli le parti intime, cose di questo tipo. Ero convinto che facesse parte del calcio, e invece non è così. (...)

Io direi che sarebbe il caso di smetterla di fare crociate di questo tipo. Allora, se tu sei coerente, ogni partita vedi l’Orsolini di turno, ma anche il giocatore del Cagliari di turno - come Mina, come giustamente è stato detto - che si lascia andare in campo e perde tempo. Ma lo fanno tutti, lo fanno tutti. Con un’aggravante ulteriore: il fatto che questo è tollerato da chi dovrebbe invece punirlo. Perché addirittura, in molti casi, quando il giocatore si tuffa sa già che l’arbitro, perché lui si tuffa, gli fischia il fallo a favore. Se tu invece ti tuffi una volta, ti tuffi due volte, ti tuffi tre volte, e l’arbitro non ci casca - perché sono talmente bravi i nostri arbitri che lo capiscono se uno si è tuffato o meno - a quel punto si rende conto che tuffarsi non paga, e smette di tuffarsi. In sostanza, bisogna tornare al significato vero della parola "regola": qualcosa di chiaro, lineare e applicato sempre allo stesso modo.

Le norme devono valere per tutti, senza eccezioni e senza interpretazioni a seconda del momento. Solo con un’applicazione coerente e costante possiamo davvero cambiare il calcio e limitare comportamenti come le simulazioni".