Boi: "Un calvario per Belotti e per il Cagliari. La strada giusta sono i nostri giovani"

Il giornalista de Il Tirreno Giuseppe Boi, attraverso il proprio profilo Instagram, ha commentato la difficile situazione del Cagliari dopo il grave infortunio rimediato da Andrea Belotti contro l'Inter. L'attaccante rossoblù ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e, salvo miracoli, la sua stagione può considerarsi già conclusa. Queste le parole di Boi:
"Comincia il calvario?
Tre partite da titolare per un totale di 191 minuti in campo e due gol con una media di una rete ogni 96 minuti. Numeri da record, o quasi, destinati a rimanere tali. Perché è inutile girarci attorno, la stagione 25/26 di Andrea Belotti è finita sabato scorso al 44' di Cagliari-Inter. Il giorno dopo è arrivata la sentenza: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Vale a dire, salvo miracoli, la parola fine sul suo campionato e tanti guai per il Cagliari. Almeno sei mesi lontano dai campi. Nel comunicato di Sa Ruina non è scritto, ma è questo il verdetto degli esami eseguiti a Cagliari. Arrivederci a marzo? Forse. Perché, come dice il comunicato del club, "il calciatore svolgerà nei prossimi giorni ulteriori accertamenti e visite specialistiche". Ossia, quando l'infiammazione si sarà un minimo attenuata, Belotti comincerà i consulti per un intervento che, con tutta probabilità, sarà eseguito a Villa Stuart dal professor Mariani. Poi via alla riabilitazione. Mesi di lavoro, con l'incognita di ricaduta e tanto, tanto, dolore e sudore. Chi c'è passato lo sa, come sa che sei mesi possono diventare otto o anche più.
Un calvario per un ragazzo arrivato a Cagliari con l'umiltà di chi voleva ripartire e tornare ad alti livelli; per un giocatore che si è subito messo a disposizione del gruppo e dell'allenatore; per un uomo accompagnato in città da tutta la famiglia con l'obiettivo, non dichiarato ma evidente, di una svolta non solo professionale. E poi c'è il calvario del Cagliari che ora è costretto a ripartire. Sarà la prova del nove per Borrelli e soprattutto per il turco Kiliçsoy. Vale a dire il giocatore che Angelozzi aveva scelto per guidare l'attacco in caso partisse, come poi è stato, Piccoli. Un talento al momento frenato da una forma fisica tutt'altro che perfetta e da problemi di comunicazione (alti come montagne se non pronunci neanche una parola di inglese). Escluderei che la società ricorra al mercato degli svincolati: è una lista di scarti in cui non c'è niente, o quasi, di buono. Meglio i nostri giovani, poi a gennaio si vedrà".