Bruno Corda: "Cagliari, un azzardo lanciare i giovani tutti assieme. Ringraziamo Caprile"

Bruno Corda: "Cagliari, un azzardo lanciare i giovani tutti assieme. Ringraziamo Caprile"TUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 22:45News
di Vittorio Arba

Nel corso della sua trasmissione Rossoblù 100, il giornalista Bruno Corda ha commentato il pari del Cagliari di ieri pomeriggio, con i rossoblù che hanno pareggiato per 2-2 sul campo dell'Hellas Verona. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Dobbiamo ringraziare il nostro portiere straordinario, perché questa poteva davvero diventare una pagina triste della storia recente del Cagliari. E invece, in dieci minuti, due giovani hanno compiuto un autentico miracolo: Idrissi, al suo primo gol in Serie A a soli 20 anni, e Felici, che nell’ultimo giorno di mercato estivo non era nemmeno riuscito a essere ceduto al Venezia in Serie B ed è oggi il capocannoniere della squadra con tre reti. Se questa partita l’avessi affrontata con i titolari fin dall’inizio, probabilmente l’avresti chiusa nei primi 45 minuti. Poi, nel secondo tempo, potevi anche permetterti di inserire i giovani. Ma così no.

Dobbiamo solo ringraziare Caprile se non è finita 4-0, perché ancora una volta ha salvato tutto. Non si può festeggiare più di tanto: i giovani vanno lanciati gradualmente, non buttati tutti insieme in campo in un match che dovevi vincere a tutti i costi. Non puoi presentarti con Zappa, Zé Pedro e Idrissi contemporaneamente in difesa, fuori ruolo o inesperti per la categoria. Liteta diventerà sicuramente un buon giocatore, ma oggi era troppo presto per affidargli una responsabilità del genere. Inserire sei o sette giocatori nuovi in una partita del genere è stato un azzardo enorme. Il Verona, nelle ultime dieci partite tra la scorsa e l’attuale stagione, aveva ottenuto solo due pareggi e segnato appena due gol nelle prime sette gare di campionato. E tu ti presenti così, rischiando il tracollo. È andata bene, ci è voluto anche un pizzico di fortuna per recuperarla in dieci minuti, ma altro che “leggenda”: restiamo con i piedi per terra, perché oggi la linea tra impresa e disfatta è stata davvero sottile"