Cagliari, l'ex rossoblù Dessì: "Contro il Bologna i soliti errori sulle palle inattive"

Cagliari, l'ex rossoblù Dessì: "Contro il Bologna i soliti errori sulle palle inattive"TUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 21:30News
di Vittorio Arba

L'ex terzino Riccardo Dessì - al Cagliari a cavallo tra gli anni '60 e '70 - è intervenuto ai microfoni della trasmissione Rossoblù 100, condotta da Bruno Corda, per analizzare il ko rossoblù contro il Bologna. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "La squadra era messa anche discretamente, ma si continuano a ripetere gli stessi errori. Sulle palle inattive sembriamo una squadra di dilettanti, e non lo dico per cattiveria ma per realismo. La difesa a zona non può essere applicata così. Non puoi lasciare spazi in area sperando che qualcuno vada a chiuderli. Ognuno deve avere il suo uomo e sapere cosa fare. Oggi, come troppe altre volte, ci siamo persi tutti. Il primo tempo era equilibrato, ma davanti non abbiamo mai impensierito Skorupski. Esposito non è un centravanti, è una seconda punta, un giocatore che si muove bene, che lega il gioco, ma non è un finalizzatore. Senza un numero nove vero non segni. Felici ha avuto una palla clamorosa per pareggiare e l’ha sprecata. È lì che si è decisa la partita, perché dopo quel gol sbagliato il Cagliari è sparito. Il Bologna ha preso fiducia, ha alzato il ritmo e ha controllato fino alla fine.

Io non me la prendo con Pisacane, che è giovane e ha entusiasmo, ma è evidente che ci siano limiti nella gestione. La squadra è confusa, non ha un’identità precisa, e in certe situazioni si vede. Manca cattiveria, manca convinzione, manca la capacità di leggere i momenti della partita. E poi resta questo problema cronico sulle palle ferme. È incredibile come ogni corner diventi un pericolo. E non è una questione di centimetri, ma di concentrazione. La difesa sulle azioni manovrate tiene, ma appena c’è una palla in area succede il caos. È un segnale chiaro che qualcosa va rivisto nei meccanismi e nel lavoro settimanale. Il Cagliari ha qualità, ma se continua a regalare gol in questo modo non potrà mai fare il salto di qualità. Oggi è mancata anche la lucidità mentale, la voglia di reagire. E questo è preoccupante, perché quando una squadra smette di credere in sé stessa, può perdere con chiunque".