Cagliari, Luperto: "Pochi cartellini? Cerco di leggere prima la giocata"

Cagliari, Luperto: "Pochi cartellini? Cerco di leggere prima la giocata"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 14:45News
di Paola Pascalis

Sebastiano Luperto è stato protagonista della nuova puntata di PodCasteddu, il podcast ufficiale del Cagliari Calcio. Di seguito alcuni passaggi della sua intervista:

Lavori molto sul non prendere cartellini.
Sì, cerco magari di leggere prima la giocata, quindi magari non arrivo al fallo oppure in determinate situazioni riesco a leggere il movimento dell’attaccante, quindi mi metto in una posizione preventiva da non fare fallo. Tutto lì.

È sempre stato così? Hai sempre avuto questa propensione oppure ci hai lavorato tanto da Lecce?
No, ci ho lavorato, però di base l’ho sempre avuta. Eh, tatticamente sono sempre stato abbastanza bravo, quindi l’ho sfruttata a mio vantaggio questa cosa.

Che rapporto hai con Lecce che è la tua città? Ci torni?
Sì, sì, ci torno, ci torno quando posso. Ovviamente con i collegamenti non è collegata benissimo, però appena posso ci torno. C’è la mia famiglia, i miei amici, quindi quando posso faccio un salto.

Sei andato via di casa molto giovane. Come l’hai vissuto quel momento?
No, sicuramente ho affrontato molto bene la situazione perché mi sono subito calato nella parte. Io avevo un obiettivo fisso nella mente e nessuno poteva distogliermi da quello. Quindi quando ho dovuto affrontare questa situazione l’ho affrontata davvero molto positivo, molto conscio di quello che dovevo fare, di quello che mi aspettava.

La tua famiglia quanto ti ha supportato? 
Mi hanno supportato, però sempre mantenendo una certa distanza e questo secondo me mi ha fatto crescere tanto. Sicuramente mi hanno aiutato nei momenti magari più difficili, mi sono stati sempre vicini. Loro mi seguono sempre e sanno che sono stati importanti. Forse l’hanno vissuta più loro male, tra virgolette, perché comunque quando un figlio piccolo si allontana da casa per loro è stata dura. Ora lo posso capire io, perché mi è nata una bimba da poco.

Ad un certo punto qualcuno ti dice che è il Napoli a essere interessato a te. Come funziona e cosa è successo in quel momento? Come l’hai vissuta?

Allora, io avevo, diciamo, due offerte: una era la Sampdoria e l’altra era il Napoli all’epoca. Eh, parlando con i miei procuratori, con la mia famiglia, decidemmo insieme di scegliere Napoli che faceva la Youth League, quindi una cosa che mi ha spinto a scegliere il Napoli è stata proprio questa. D’altronde è stata un’esperienza bellissima. Siamo usciti, peccato, agli ottavi di finale con il Real Madrid. Abbiamo giocato lì, negli ultimi secondi abbiamo perso 2-1. Loro avevano una squadra forte, c’era anche il figlio di Zidane.