Fifa, Infantino: "Gli stadi? Se non ci riusciamo in Italia, bisogna chiudere e andare a casa tutti quanti"

Fifa, Infantino: "Gli stadi? Se non ci riusciamo in Italia, bisogna chiudere e andare a casa tutti quanti"
Oggi alle 12:45News
di Giorgia Zuddas

In occasione dell'Assemblea Generale dell’EFC, svoltasi al Cavalieri Waldorf Hotel di Roma, il presidente della FIFA Gianni Infantino ha affrontato alcune delle principali tematiche legate all'attualità del calcio, sia a livello italiano che internazionale. Dalle convocazioni in Nazionale alle prospettive per i Mondiali, fino all'ipotesi di giocare la Serie A in Australia: un confronto a tutto campo riportato dalla redazione di TMW.

Ibrahimovic ha detto che i calciatori della Nazionale dovrebbero essere convocati solo quando serve. È d’accordo?

"E’ quella la definizione, serve quando gioca la Nazionale. Però bisogna ovviamente ottimizzare i calendari, cercare dei rimedi che possano proteggere i calciatori un po’ di più. Il mondo muove, il mondo gira".

L’Egitto è qualificato per i Mondiali in USA, all’Arabia Saudita manca una partita. Che discussioni ci sono in merito?

"Abbiamo ottimi rapporti con il governo americano, con il presidente Trump, non ci saranno problemi, ovviamente, per le squadre partecipanti, per i tifosi. Stiamo lavorando".

Com’è tornare in Italia?

"Sono italiano quindi ho sempre piacere a venire in Italia, poi Roma… Roma caput mundi! E’ sempre molto bella. Gli stadi? Se non ci riusciamo in Italia, bisogna chiudere e andare a casa tutti quanti… Però sicuramente ce la faremo. L’Italia è un paese pieno di risorse, creatività (...) ho visto la presentazione del progetto a Milano, ho sentito le parole del sindaco di Roma. L’Italia è il paese del calcio, deve avere gli stadi più belli del mondo. Il Mondiale? Quello dipende da chi va in campo".

La Serie A va in Australia per Milano-Como, è una cosa che alla FIFA piace?

“Nel calcio abbiamo una struttura di tipo internazionale e nazionale, è una struttura che ha reso il calcio lo sport numero uno al mondo, però è una sola partita, credo che le nostre riflessioni debbano essere più ampie. Vogliamo che tutti giochino dove vogliono, però vogliamo una cosa con delle regole. E’ stata una proposta della Lega Italiana però va regolata bene, in casa, da regolazioni in questo campo non aiuta nessuno”.