Giuseppe Boi: "Il Cagliari che cambia modulo ogni partita ha dimostrato di non avere un gioco e di essere confuso"
Il giornalista de Il Tirreno Giuseppe Boi ha commentato la gara disputata dal Cagliari a Verona attraverso i suoi profili social. Di seguito le sue parole: "QUAL È L'IDENTITÀ DEL CAGLIARI?
Il Cagliari è in piena libecciata e il comandante ha perso la bussola. Il pareggio in rimonta di Verona, da 2-0 a 2-2, non nasconde il problema. Dimostra che la nave è solida, ossia che la rosa è profonda e che ci sono tante soluzioni anche quando l'infermeria piena. Ma dimostra anche che i rossoblù non sanno rispondere a tre domande chiave. Chi siamo? Cosa dobbiamo fare? Dove vogliamo andare? E il primo che dovrebbe trovare la/le soluzione/i è Pisacane. Parlare di esonero, come si legge in tanti commenti, è una follia, ma non si possono nascondere gli errori di un allenatore che schiera per la quarta volta consecutiva la difesa a tre raccogliendo due punti; che mette la mediana a due, concedendo il centrocampo a una delle peggiori squadre della A; che schiera l'attacco pesante Pavoletti-Borrelli, ma i suoi non fanno cross in area. Al di là delle singole scelte, la questione è che il Cagliari camaleontico e che cambia modulo e uomini a ogni partita, con l'Hellas ha dimostrato non solo di non avere un gioco, ma di essere confuso.
È per questo che il Cagliari non sa rispondere alla domanda "chi siamo?". Perché l'identità di Milan e Inter e chiara come lo è l'idea di stare in campo di Gilardino a Pisa e di Di Francesco a Lecce. Il Cagliari di Pisacane passa dal 4/3/2/1 al 3/5/1/1, dal 4/5/1 al 3/4/2/1. E col cambiare dei moduli sta perdendo la solidità difensiva vista fino a Lecce. Le ripartenze e la verticalità abbozzate a inizio campionato stanno svanendo. Poi, a Verona, in una partita che, giustamente, lo stesso mister definisce una finale, mandi al massacro il primavera Liteta, fai giocare Zappa braccetto, ritorni a quattro solo nel finale (e trovi i due gol del pareggio). Le mancate risposte alle domande "cosa dobbiamo fare?" e "dove vogliamo andare?" è una conseguenza di tutto questo. Perché se a Verona vuoi vincere sguarnisci la mediana? Perché, se ogni volta che non c'è Mina, giochi con la difesa a tre (o meglio a cinque)? Perché parlare di atteggiamento propositivo in conferenza stampa e non vederlo più in campo? Come puoi pensare di imporre il tuo gioco giocando così?".