LIVE TC - Pisacane a Radiolina: "Con Ranieri cambiato lo stato d'animo"

LIVE TC - Pisacane a Radiolina: "Con Ranieri cambiato lo stato d'animo"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Di Leonardo
giovedì 1 giugno 2023, 18:46News
di Maria Laura Scifo

Fabio Pisacane è l'ospite odierno della puntata de "Il Cagliari in diretta", trasmissione di Radiolina che si occupa di commentare settimana per settimana le vicende relative al Cagliari Calcio. L'ex difensore parlerà della stagione dei rossoblù e della primavera, che si è salvata all'ultimo nel campionato di Primavera 1.

L'avventura da allenatore? E' più difficile, devi gestire venti teste. E' iniziata il 24 Marzo, un fulmine a ciel sereno. Mi era capitato di entrare nel settore giovanile a gennaio. Aveva iniziato come collaboratore tecnico con Liverani, poi sono andato al settore giovanile dopo quella famosa settimana di Cagliari-Cosenza. L'importante era mettere la maglia rossoblù.

Sulla stagione del Cagliari, ci si aspettava arrivasse ai playoff? E' normale che nessuno di noi avrebbe scommesso, se parliamo di stato d'animo. Con l'arrivo di Ranieri è cambiato. Per i valori, la squadra è stata attrezzata per stare lassù. Magari ha un po' deluso le attese, ma alla fine i valori tecnici vengono fuori.

Cagliari-Parma? Ho avuto il piacere di viverla una partita così, ma mi sarebbe piaciuto viverla da dentro. E' soggettivo, magari c'è a chi piace vincere facile e chi al cardiopalmo. Io firmerei per partite così. Nandez è stato l'anima l'altra sera, era giusto che facesse quel cross e poi si è un po' unito lo spirito di Nandez allo spirito fresco di un giovano che ha devastato la difesa degli avversari (Luvumbo).

Sui giovani. Il Cagliari negli ultimi anni, basta guardare anche quest'anno con Luvumbo, Obert e Kourfalidis, ha giocatori validi che possono fare la fortuna della squadra. C'è qualche giocatorino interessante che mi auguro possano emulare quello che hanno fatto loro.

Sugli over. Il saluto di ieri sera è stato soprattutto per gli over che lasciano il Cagliari dopo un percorso lungo dove sono cresciuti. Lasceranno o meno non si sa ancora, ma sono giocatori che possono stuzzicare la prima squadra.

Primavera interessante - Da quando sono arrivato ho cercato di infondere la mia mentalità di non mollare mai e alcune partite siamo riusciti a riprenderle.

Cagliari-Cosenza e Dossena. Ho avuto il piacere di vederlo 4-5 mesi, pensavo che quella partita fosse anche un crocevia per liberare la testa e lui mi sembrava quello con la testa più libera. Ho cercato di sostenerlo perché arrivava come me dall'Avellino e come giocatore non considerato. Quando arrivi qui devi dimostrare di meritare il Cagliari. Una storia che mi assomigliava moltissimo. Era un lottatore e si è deciso di fare questa scelta.

L'importanza della solidità difensiva. Tutto parte dalla difesa, il Cagliari da gennaio in poi ha dimostrato una solidità importante, è normale che in tutti i campi devi battagliare e non prendere gol e avere solidità difensiva dà dei vantaggi.

Sul gol contro il Milan. Come faccio a dimenticare quel Cagliari-Milan? A volte pensi che il destino ci metta del suo. Sembrava qualcosa di scritto. C'ero andato vicino a fare quel primo gol e l'ho fatto all'ultima partita. Io credo nel destino ma so che le cose te le devi andare a prendere, non cascano dal cielo. Sei sempre in una posizione ibrida.

Gli anni da giocatore mancano? Mentalmente essere calciatore mi manca tantissimo, fisicamente per nulla perché i miei anni a Cagliari sono stati travagliati per via di un ginocchio malandato.

Ex giocatori bugiardi? Dicevo sempre che stavo bene anche se non era sempre vero. E' la voglia di non tirarsi mai indietro.

La spinta del pubblico in allenamento? Sicuramente infoga un po' il pubblico, sentirlo vicino è importantissimo ma allo stesso tempo devi saper reggere queste pressioni. Sono ragazzi che le sanno reggere e sarà una spinta in più che può portarci a.. non nominiamolo.

Momento che mi ha emozionato di più con la Primavera? Cagliari-Juve, in 8' abbiamo fatto 4 gol di cui uno è stato annullato. L'avevamo preparata per vincerla e all'80' sembrava una giornata no. Li ho invitati ad alzarsi e gli ho detto che l'avremmo ripresa, mentendo forse, invece poi è stato così. I ragazzi si sono superati e abbiamo invertito il trend.

Mi sento responsabile dei ragazzi? E' normale, il rapporto umano spesso per i giocatori è qualcosa di più importante rispetto al tecnico tattico. Da giocatore preferivo un contatto e un rapporto umano. Cerco di passare tutto ai ragazzi e se abbiamo raggiunto la salvezza è perché sono riuscito ad entrare in ognuno di loro. I giovani non vanno illusi e non devi mentirgli perché poi è più difficile assorbire le emozioni. Quello che a me non piaceva cerco di non farlo con i miei giocatori.

Parma? Magari la sogni anche la notte, Devi giocarla sabato. Penso quando siamo andati a Firenze, mi svegliavo e sognavo che avevamo vinto, poi arrivi alla partita e sono tanti i dubbi e le domande che ti fai. Le partite vanno pensate una alla volta. Quando c'è un percorso di questo tipo e poi vinci una partita come quella con il Parma possono essere anche dei segnali che ti fanno andare oltre.

Su Nandez. Nandez vive con tutto se stesso la partita. Si è innamorato tantissimo di Cagliari, non sei tu a scegliere, è la Sardegna che ti sceglie. Forse ora si è sciolto, ma da quando è arrivato sembrava fosse stato sempre con noi. Ora si sente a casa sua e ha un approccio diverso.

Nuovo percorso? Già iniziato quel famoso 26 Dicembre. Le responsabilità sono diverse ma ci sono sempre e ho approcciato come quando ho iniziato a giocare a calcio. Al di là dei ruoli sono l'impegno, il sacrificio a farti raggiungere gli obiettivi.

Esiste un nuovo Barella? C'è un giocatore che potrebbe far parlare molto di sé, poi normale che Nico sia Nico. Si vedeva da subito quello che sarebbe potuto diventare. Si vedeva da subito? L'ho detto da subito che fosse un giocatore come quello che è diventato.