Matri: "Ora penso al Cagliari. Discorso Europa non archiviato"

Alessandro Matri è un giocatore ambito, sul mercato calcistico e non solo. Ospite di Gazzetta.it il centravanti del Cagliari ha risposto alle domande dei tifosi sul proprio presente al Cagliari e sul futuro. "In questo momento ho in testa solo il nostro finale di campionato - spiega l'attaccante in videochat -: abbiamo vissuto momenti esaltanti, ultimamente abbiamo attraversato un momento delicato, ma chi non ne attraversa, nell'arco di un intero campionato. Abbiamo risentito delle assenze, fra infortuni e squalifiche. Ma intanto abbiamo raggiunto il traguardo che ci eravamo posti - la salvezza - e comunque l'Europa non è ancora un discorso archiviato. Viviamo di giornata in giornata, e alla fine tireremo le somme". Tanta gratitudine per il Cagliari e voci di mercato rispedite al mittente. "No - frena subito Alessandro -, il mio presente è il Cagliari, al quale resterò sempre grato perché è stato il primo club che ha dimostrato di credere in me". Anche se c'è un ma. Ai tifosi che gli chiedono se sia pronto per il grande salto, Matri risponde con un assist a quanti vorrebbero assicurarsi le sue prestazioni."Se mi sento pronto per il grande salto? Qualcosa mi sembra di aver dimostrato, ma per capire se davvero si è pronti bisogna provare...".
Sui compagni di squadra, ammette di avere un'intesa particolare con Cossu e Lazzari, "sono i compagni con cui mi trovo meglio a fare reparto, perché sono quelli che mi fanno più assist!". Sui suoi modelli smentisce gli ammiratori che lo paragonano a Bettega e addirittura a Del Piero, "mi sono sempre ispirato prima a Vieri e poi a Drogba".
Spazio poi a tante curiosità, dalla scelta del numero di maglia al significato dell'esultanza con Lazzari. "Il 32 sulla mia maglia? Ho chiesto il permesso al mio amico Brocchi, ma l'idea l'ho presa da lui. La mia esultanza? Ora devo tacere per scaramanzia, io e Lazzari la spiegheremo a fine campionato...I difensori più forti? Nesta e Samuel". E per chiudere un cenno alla sua storia da copertina con la Velina Federica Nargi. "Ci siamo conosciuti in un locale, ci siamo messi insieme, l'ho persino quasi convinta a tifare Cagliari, agevolato dal fatto che non ha mai avuto squadre del cuore. Insomma, la nostra è una storia normale, anche se la notorietà fa apparire tutto abbagliante, sopra le righe".