Ninni Corda ricorda l'esperienza al Como: "Qui dopo un pari con il Tempio, da allora sono un tifoso. Sabato seguirò il match contro il Cagliari con Felleca"
Allenatore sardo dal carattere forte e passionale, Ninni Corda ha ripercorso la sua lunga esperienza a Como in una ricca intervista rilasciata ai microfoni de La Provincia di Como: “Como è la città ideale dove abitare. L’ho sempre pensato, ma ero andato via per lavoro. Però dopo la seconda esperienza mi sono fermato. Appartamento vista lago. Una meraviglia". Oggi Corda non si perde una partita al Sinigaglia e segue con ammirazione la crescita del club: “Meraviglioso. Che si può dire di più? Per me il merito è che il Como ha tre fuoriclasse nei tre ruoli fondamentali: Suwarso, Ludi e Fabregas. Passa tutto da loro". Sul piano tecnico, l’ex allenatore apprezza lo stile di gioco della squadra e non nasconde le sue preferenze: “Un calcio a metà tra il possesso spagnolo e la verticalizzazione britannica. Il mio preferito? Caqueret. Quanto è bravo quel ragazzo". E quando gli si chiede del suo legame con i colori lariani, la risposta è immediata: “Tifoso del Como? E come potrei non esserlo. Qui ho vissuto le mie esperienze più importanti e prestigiose". Corda ricorda poi l’annata della promozione in Serie C, con tanti fedelissimi al suo fianco: “Portai Cau, Demartis, Rais, Farrugia, Sentinelli. Mezzo Tempio.
Vincemmo". Tra aneddoti e curiosità, emerge anche il racconto dei suoi rapporti con la proprietà dell’epoca e con i protagonisti del presente. “A Platea, dove andavo anche nelle esperienze passate, sabato sera cenerò qui con Felleca, che verrà a vedere Como-Cagliari". Sul suo passato al Como, Corda rivela inoltre un retroscena poco noto: “La cordata che si presentò all’asta e si aggiudicò la società la misi in piedi io. Tutti a pensare che loro avevano scelto me, ma in realtà ero io ad aver scelto loro". E su Fabregas, oggi alla guida dei lariani, le parole sono di grande stima: “Sa infondere motivazione, vuole gente che si butta nel fuoco per lui. Diventerà un grande allenatore. Anzi lo è già". Oggi Corda lavora come consulente tecnico del Messina, ma Como resta una parte fondamentale della sua storia: “Io credo che alla fine la gente ricorda le vittorie. E con me si vince. Quando tornavo da avversario trovavo striscioni di saluto e osanna. E questo mi basta".