Radiolina, Gaggini: "Cagliari-Joao Pedro, una storia bellissima finita male"

Radiolina, Gaggini: "Cagliari-Joao Pedro, una storia bellissima finita male"
Oggi alle 12:00News
di Giorgia Zuddas

Fabiano Gaggini, ai microfoni di Francesca Figus per Radiolina, ha raccontato alcuni aneddoti legati all'intervista che João Pedro ha rilasciato alle pagine de L'Unione Sarda. Di seguito un estratto, sintetizzato dalla redazione di TuttoCagliari.net:

Un'intervista lunghissima, tutta da leggere perché è veramente un'intera pagina di quotidiano che questo campione ti ha rilasciato. Cosa ci racconti? Come hai trovato intanto il capocannoniere?

"Sì, intanto l’abbiamo ritrovato più tranquillo. Ricordiamo che João Pedro è andato via dalla Sardegna tre anni e mezzo fa, da capitano del Cagliari. E' stata una storia bellissima finita male".

Molto lunga, otto anni, giusto? 

"Sì, finita male perché? Perché è finita con la retrocessione, con quella maledetta partita di Venezia che tutti ricordiamo e con questo silenzio assordante che l'ha un po' accompagnato lontano verso la Turchia. In quel momento è andato in una squadra forte, una squadra che giocava per grandi ambizioni, per grandi titoli. Diciamo che i tifosi sono rimasti un po' delusi, un po' contenti. È stata una situazione contrastante. Anche il personaggio non era uno che rubava la scena, però ha fatto tanti gol: 86 in totale. È il quarto capocannoniere della storia del Cagliari, dopo Gigi Riva, Piras e David Suazo. Quindi stiamo parlando di un giocatore che ha dato veramente tanto al Cagliari e che forse avrebbe meritato più attenzioni di quelle che ha avuto. Altri giocatori, che hanno dato molto meno, sono visti con più piacere. Invece stiamo parlando di un giocatore straordinario, che ha giocato otto anni nel Cagliari e che, purtroppo, come spesso succede in certe situazioni – come nell’anno della retrocessione – è andato via".

Però quello che lui dice all’Unione Sarda, e a te, Fabiano, è una dichiarazione d’amore nei confronti della squadra e della città

"Sì, perché lui è rimasto chiaramente legatissimo a Cagliari, ma la cosa particolare è che, da quando è andato via, non è più tornato. Prima è andato in Turchia, poi nel suo Brasile per un anno, poi in Inghilterra e ora gioca in Messico, dove ricordiamo che è il capocannoniere del campionato. E non è un campionato qualunque. Lui non è mai più tornato a Cagliari. Dopo aver vissuto otto anni in città, da assoluto protagonista, non è più tornato per una serie di motivi. Ha detto: 'Non vedo l'ora di tornare in quello stadio, però mi nasconderò tra la gente. Voglio rivivere in quello stadio, da solo, le emozioni che ho provato a Cagliari, che sono uniche in assoluto'".

Poi la tua ultima domanda è precisissima. Con Pisacane è tornato di moda il trequartista, ma un suo ritorno è impensabile, giusto?

"Lui dice una cosa bellissima: è certo che gli farebbe piacere, ma pensa che ormai il ciclo sia finito. È molto razionale, molto pratico, non è come quei calciatori che cercano altri appigli. Lui va molto sul concreto: 'Mi piacerebbe solo una volta scendere in campo e indossare la maglia del Cagliari'. La sua storia è bellissima, finita male, però rimane una storia bellissima. È chiaro che c’è ancora qualcosa dentro: non dico rancore, però qualcosa da tirare fuori c'è. La nostalgia e l’amore che ha per Cagliari".