Vittorio Sanna: "Con Ranieri sostegno incondizionato, oggi prevale la sfiducia"

Vittorio Sanna, nel suo ultimo intervento pubblicato sul proprio canale YouTube, ha parlato del momento del Cagliari, proponendo un confronto con la scorsa stagione e riflettendo sul ruolo del pubblico nei momenti di difficoltà. Di seguito un estratto del suo intervento:
"Ricordate quanti punti aveva il Cagliari di Ranieri dopo sette giornate di campionato? Perse 3-0 a Firenze e aveva due punti in classifica. La partita successiva perse 4-1 in casa con la Roma e, all'ottava giornata, aveva ancora due punti. Sapete com’è andata a finire l’anno scorso, alla decima giornata, Cagliari-Bologna? 2-0. Praticamente la squadra era la stessa, quella del Bologna: 2-0, ma al 51esimo la partita era già finita. Segnò Orsolini al 35’ e Odgaard al 51’. La partita, di fatto, non ci fu. Perché dico questo? Perché, nel fare la comparazione tra i diversi anni e tra le diverse partite, l'unica vera differenza è il pubblico. È il comportamento nostro, del pubblico, di fronte a una sconfitta o a un momento difficile.
Con Claudio Ranieri non c'era nessuno che osasse metterlo in discussione. Anzi, vi dico di più: io ho perso uno sponsor perché osavo mettere in discussione il suo operato, e facendo l’analisi magari riscontravo le cose che non funzionavano. Ma in quel periodo era un "lesa maestà". Oggi, invece, alla prima difficoltà, tutti contro. Sembra quasi, che si aspettino le sconfitte per poter dire che c'è l’inadeguatezza di Pisacane, troppo giovane — perché poi è troppo giovane rispetto a chi è giovane oggi e magari non fa l'allenatore — o rispetto agli allenatori che non riescono ad arrivare in Serie A. Insomma, abbiamo questo comportamento che alla fine fa la differenza. Fa la differenza perché — l’ho detto altre volte, non solo dopo una sconfitta ma anche dopo un successo, alla fine dell’anno — il vero protagonista del campionato di Ranieri è stato il pubblico: con il suo atteggiamento, con la voglia di sostenere la squadra, con la capacità del tecnico di catturare l'attenzione generale fino ad avere il sostegno di tutti. È tutta qui la differenza: la fiducia che noi riversiamo nei confronti di un allenatore.
(...) Tornando a ieri, staremmo parlando di un'altra partita se il gol di Felici — a mio giudizio regolare — fosse stato convalidato, o se Felici avesse segnato nell'altra occasione che ha avuto per portare il Cagliari in vantaggio. Staremmo probabilmente parlando di un'altra gara. La cosa drammatica è il cambiamento che opera in noi una sconfitta. Di fronte a una sconfitta, tutto l’ottimismo che avevamo viene buttato giù nella pattumiera per far spazio al pessimismo e alla critica esasperata".