Vittorio Sanna: "Dal Cagliari al Pescara? Vinciguerra ha giocato zero minuti, scelta sbagliata"

Vittorio Sanna: "Dal Cagliari al Pescara? Vinciguerra ha giocato zero minuti, scelta sbagliata"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 11:15News
di Giorgia Zuddas

Nel suo ultimo intervento pubblicato sul canale YouTube ufficiale, il giornalista Vittorio Sanna ha affrontato il tema degli infortuni e delle scelte di mercato del Cagliari, sottolineando l'importanza di valorizzare i giovani del vivaio anziché cercare soluzioni esterne. Di seguito le sue parole:

"Sono in tanti a invocare il mercato, ora che si è infortunato Belotti. La logica sarebbe invece quella di valorizzare i nostri giovani e, forse, di evitare di entrare in quel circolo, visto che il Cagliari si è comunque caratterizzato quest'anno per aver fatto una scelta coraggiosa: quella di tentare un progetto nuovo. Bisognerebbe entrare nell'ottica che i giocatori che emergono dal proprio settore giovanile è preferibile tenerli qui, piuttosto che mandarli da un'altra parte. L'unico giocatore che sta facendo veramente molto bene, e per il quale ci chiediamo perché sia stato ceduto, è Mutandwa. Kingstone Mutandwa gioca nel SV Ried, in Bundesliga austriaca: nove presenze da titolare, tre gol e un assist, in un campionato vero, anche di un certo livello. Perché la Bundesliga austriaca non è certo l'ultimo dei campionati. Un altro giocatore che ha scelto di andare a giocare in una Serie A - e anche lui sta giocando - è Alessandro Bolzán, che milita in Albania. Ha rifiutato l'idea di andare in Serie B o in C, laddove chiaramente anche il livello di confronto durante gli allenamenti, ovvero il momento in cui si impara, è decisamente più basso. Ecco perché bisogna entrare nella logica che un calciatore, per crescere, deve stare in un ambiente dove ci sono degli stimoli. Se mi alleno in Serie B o in Serie C, chiaramente il livello è inferiore, e quindi anche la possibilità di imparare è minore, rispetto a un campionato di Serie A. Anche se non si tratta del campionato italiano, ma pur sempre di un campionato vero, con un pubblico vero, con obiettivi veri, con quell'attenzione vera che servirebbe, fin da giovani, ai ragazzi per poter evitare di restare troppo a lungo in Primavera.

Infatti, quando poi dai via quei giocatori che hanno fatto molto bene l'anno scorso e che forse potevano essere tenuti, coltivati in casa fino a farli sbocciare (...). Ecco, quando li dai via, rischi di bruciarli del tutto. Pensate ad Alessandro Vinciguerra: è rimasto a Cagliari con il dubbio che potesse essere ceduto, ed è stato dato al Pescara con l'idea che dovesse giocare. Minuti giocati fino a questo momento? Zero. In una squadra che sta andando malissimo - perché il Pescara non sta certo andando bene - e malgrado ciò non gli è stato concesso nemmeno un minuto. Questo è già un primo segnale negativo. Gli altri segnali arrivano dagli altri campi: Mamadou Pathe Balde ha fatto una sola partita in Serie C, lo stesso Sofiane Achour ha giocato 47 minuti in tutto, e malgrado in quei 47 minuti si sia reso protagonista di un assist, dimostrando di poterci stare, i minuti concessi sono stati pochissimi. Insomma, in Italia si entra nel tritacarne delle logiche legate ai procuratori, agli interessi che ruotano attorno agli spostamenti delle diverse scuderie. E per un giovane, farsi le ossa - come si diceva una volta - in un campionato di questo tipo è davvero dura, perché lo spazio che gli viene concesso è quasi nullo. È molto più probabile che un ragazzo, rimanendo nella squadra d'origine - anche in Serie A - e giocando 20 minuti, 30 minuti, 150 minuti, quel che gli viene concesso, anche solo in Coppa Italia, possa crescere molto di più di quanto non cresca deprimendosi, invece, in un torneo secondario, dove non gioca mai".