Walter Sabatini: "Italia, esonero Spalletti vergogna nazionale. Match di ieri lascerà il segno"
Walter Sabatini, attraverso un editoriale pubblicato su Cronache di Spogliatoio, ha analizzato la pesante sconfitta dell’Italia per 4-1 contro la Norvegia, esprimendo grande amarezza e delusione. Le sue parole non lasciano spazio a interpretazioni: "Sono parecchio inca*to per il risultato di ieri. Adesso partirà la crociata contro i nostri giocatori, invece sono fortissimi e non devono perdere credibilità interiore. Ieri, mentre guardavo la partita, ero contento dell'1-0. Peraltro Pio Esposito è un grande centravanti, ha le movenze di Beppe Savoldi. Dovevamo tenere il risultato, invece siamo affogati. Ci tenevo alla vittoria, era il modo perfetto per introdurre i playoff. Così ci arriviamo da pungiball, andiamo a testa bassa. È una partita che lascerà il segno".**
Sabatini ha poi preso posizione anche sul commissario tecnico Rino Gattuso, difendendone il lavoro e sottolineando come non debba diventare il capro espiatorio: "Trovo ingeneroso parlare male del ct, che nel primo tempo ha dato segnali. Rino è un mio ragazzo, lo portai tredicenne a Perugia: bisogna dargli credito e forza, ora è importante che pensi alle cose giuste. Lo stage in più è una cavolota, le Nazionali portano infortuni e stress ai club già cotti. Gattuso deve andare a trovare i calciatori, passarci del tempo insieme per ricostruire l'autostima. Una lotta al vertice così serrata può solo aiutare, anche perché un conto è giocare per giocare, un conto è giocare per vincere. I calciatori dovranno ritrovare forza attraverso i risultati nei club. Perché io ora già li vedo i commenti disfattisti, questo stato d'animo arriva ai giocatori".
Infine, l’ex dirigente ha puntato il dito contro la gestione generale e contro il clima di sfiducia che circonda la Nazionale, rimarcando il valore assoluto dei calciatori italiani: "Siamo un popolo dell'8 settembre, da armistizio, altro che cantare l'inno prima della partita. Ora sarà démodé creare un'atmosfera positiva intorno all'Italia ma è quello che serve. Chiedete a Londra se Calafiori è scarso, a Newcastle che ne pensano di Tonali o a Manchester se Donnarumma è forte. Ho provato un certo imbarazzo nel sentire che la Norvegia è più forte dell'Italia. Certo: ci è stata superiore, Nusa ci ha fatto diventare matti, Halaand fa un altro sport. Il problema è che la Nazionale non ha assunto il carisma della Nazionale. La Federazione ha creato un clima di improvvisazione, per la scelta e il modo in cui ha cacciato Spalletti. Abbiamo dato l'immagine dei viandanti, mentre la nostra storia è il calcio. Il suo licenziamento è una vergogna nazionale che ha portato la scelta ad un pool ristretto di nomi. Evitare la Svezia? Ovvio che sarebbe meglio. Ha giocatori forti che stanno in club europei che li rendono consapevoli del loro status e della loro storia, un po' com'è accaduto alla Norvegia. E ribadisco, sto male all'idea di arrivare al playoff così, non avendo difeso l'1-0. Perché le vittorie non sono mai inutili, ma portatrici di qualcos'altro, cambiano lo stato d'animo, la percezione, l'idea di noi stessi. Che va ricostruita. Da oggi".