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Abeijon: "Rodriguez è giovane, dimostrerà il suo valore. Sono felice di vedere Pisano allenare la Primavera"

Abeijon: "Rodriguez è giovane, dimostrerà il suo valore. Sono felice di vedere Pisano allenare la Primavera"
Oggi alle 11:15Primo piano
di Giorgia Zuddas

L'ex centrocampista del Cagliari Nelson Abeijón è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCagliari.net per ricordare l'annata della promozione in Serie A del 2003-04, parlare dei cambiamenti del calcio moderno e commentare alcuni protagonisti rossoblù di oggi, da Juan Rodríguez a Francesco Pisano.

Hai vissuto da protagonista l’annata magica della promozione in Serie A nel 2003-04, al fianco di campioni come Gianfranco Zola. Cosa rendeva così speciale quel gruppo e cosa pensi abbia fatto davvero la differenza in quella stagione?

L’annata della promozione è stata speciale perché, al di là del valore dei singoli, avevamo creato un gruppo umano straordinario. È vero, c’erano grandi campioni - Gianfranco Zola su tutti, poi Suazo, Langella, Esposito e tanti altri - ma la nostra forza era il legame tra di noi. Eravamo amici dentro e fuori dal campo, e questo si vedeva sempre: negli allenamenti, nelle cene di squadra e naturalmente nelle partite. Ognuno sapeva esattamente quale fosse il proprio ruolo e lo interpretava al meglio.

Oggi il calcio è cambiato molto rispetto ai tuoi tempi: tra VAR, social media e giocatori sempre più atleti e meno bandiere, a volte sembra quasi un altro sport. C’è qualcosa del calcio di ieri che ti manca in quello di oggi? E tu, ti saresti trovato a tuo agio in questa nuova era, o sei felice di aver vissuto un calcio più istintivo e romantico?

Il calcio oggi è cambiato tantissimo, soprattutto con l'introduzione del VAR. Non si può più giocare come una volta: i giocatori devono fare attenzione a ogni minimo dettaglio. Ai miei tempi c’era più libertà, meno rigidità. Ora è tutto più controllato e anche più difficile. Sono cambiamenti positivi, certo, ma credo che il VAR abbia tolto qualcosa a quel calcio che vivevo io: era più istintivo, genuino, senza cattiveria, ma con un agonismo che oggi si è perso. E poi, rispetto ad allora, oggi molti calciatori pensano più ai soldi che alla maglia.

Nel Cagliari di oggi c’è Juan Rodríguez, un tuo connazionale che finora ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra. Hai avuto modo di seguirlo o di farti un’idea su di lui? Secondo te, può avere le qualità giuste per ritagliarsi uno spazio importante in futuro?

E' un ragazzo giovane, deve ambientarsi non solo a Cagliari ma anche al calcio italiano, che non è affatto semplice. Nella vita serve tempo per adattarsi, ma quando troverà il suo equilibrio potrà dimostrare tutto il suo valore.

In quella della storica promozione in Serie A, faceva il suo debutto in prima squadra un giovanissimo Francesco Pisano. Oggi lo ritroviamo sulla panchina della Primavera del Cagliari: che impressione ti fa vederlo nei panni di allenatore, e che tipo di guida pensi possa essere per i ragazzi del settore giovanile?

Vederlo oggi nei panni di allenatore mi fa davvero piacere. Ricordo bene Pisano da ragazzo, quando salì in prima squadra: è sempre stato straordinario, un sardo vero. Oggi può trasmettere ai giovani della Primavera i valori che lui stesso ha vissuto nel Cagliari. Con l’esperienza che ha alle spalle sa bene cosa significa indossare quella maglia, e sono felice che abbia questa opportunità, perché se l’è guadagnata e la merita pienamente.

Si ringrazia Nelson Abeijón per la disponibilità e la cordialità nell'accettare e svolgere questa intervista.