Brunetti (Cronache di Spogliatoio): "Il Cagliari si salverà. Pisacane dovrà tirare fuori il meglio da alcuni calciatori e farli rendere con continuità"

Giacomo Brunetti, caporedattore di Cronache di Spogliatoio, è intervenuto ai microfoni di TuttoCagliari.net per analizzare le prime giornate del campionato di Serie A, la lotta salvezza e il buon inizio del Cagliari.
Il campionato di Serie A è alla seconda sosta per le nazionali. Un tuo commento su questa prima parte di stagione?
Mi entusiasma molto la Roma, sono molto interessato alla stabilità che ha dato Gasperini, anche se credo ci fossero pochi dubbi sul fatto che sarebbe riuscito ad arrivare a Roma come ha fatto a Bergamo. Si vede tanto la sua mano dopo una stagione complicata. Mi fa molto piacere che il Bologna riesca a confermarsi e, un'altra squadra di cui si sta parlando poco ma sta facendo bene, con una rosa consolidata, è il Sassuolo. Tra i flop metto la Fiorentina che credo comunque si riprenderà, così come il Torino, a cui tanti hanno criticato il mercato che a me invece non è dispiaciuto e credo possa riprendersi.
Il Cagliari ha avuto un avvio al di sopra delle aspettative. Pensi che possa fare un campionato tranquillo?
Si, penso possa fare un campionato tranquillo, ma sono curioso di vedere come affronterà le difficoltà. Sicuramente ha dimostrato, come l’Udinese, di poter fare le cose con più calma rispetto ad altre squadre che in questo momento sembrano essere più "deboli". Spero che faccia un campionato tranquillo, sicuramente ha la rosa per poterlo fare, anzi, ha i singoli per poterlo fare.
Come vedi la lotta salvezza in generale? Quali squadre pensi saranno coinvolte fino all’ultimo?
Pisa, Verona, Lecce, Parma, Udinese, Cremonese e anche Cagliari: sono quelle le squadre che poi arriveranno al rush finale, qualcuna con meno patemi, come Cagliari e Udinese. La Cremonese vediamo come prosegue, ma arriveranno i momenti bui.
Il Cagliari si è affidato a Fabio Pisacane che tu conosci bene e che si sta rivelando una scommessa vincente di Giulini. Quanto c’è del suo credo tattico e del suo carattere in questa squadra?
Conosco molto bene Fabio e sono molto contento di questo inizio. Abbiamo visto che, purtroppo o per fortuna, fare bene il primo mese e mezzo conta fino a un certo punto perché negli anni scorsi tante squadre come Frosinone e Empoli hanno fatto molto bene all'inizio e poi hanno avuto tanti problemi nella seconda parte di stagione, e abbiamo visto il Parma emergente che ci dimostra che non è scontato partire bene. Chiaramente Pisacane ha più esperienza di Cuesta, sebbene comunque entrambi fossero all’esordio, anche se Pisacane aveva già fatto quella partita vittoriosa se non sbaglio con il Cosenza nell'interregno Liverani, però a parte a parte le battute, sono molto contento. Pisacane è uno a cui piace studiare tanto, che vuole anche migliorare tanto e che non pecca mai di presunzione, anzi, ha una grande umiltà. Inoltre ha dimostrato di essere veramente entrato dentro il gruppo. Sono molto curioso di vederlo alla distanza perché dopo un mese e mezzo, è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, ma bisogna completarla. Secondo me adesso sta anche al tecnico tirare fuori da alcuni calciatori il meglio e farli rendere con continuità perché arriveranno i momenti complicati ed è lì che si vedrà la squadra, ma è un allenatore a cui piace molto studiare, evolvere molto e questo nella vita fa sempre la differenza.
Un giudizio sull’attacco del Cagliari che si ritrova privo di Belotti?
Sono molto molto incuriosito dalla scelta di prendere Borrelli che comunque non avevo mai fatto il panico in Serie B, ma aveva fatto tante stagioni buone e fin dalla prima partita secondo me Pisacane è riuscito a capire molto bene il tipo di calciatore. Secondo me ha capito che non è un giocatore da cui devi aspettarti tantissimi gol, ma che è uno che ti fa girare la squadra, che devi mettere in un certo tipo di contesto senza aspettarti che sia un bomber perché non lo è mai stato. Credo che questa sia stata la sua forza: aver fatto capire subito che lui è un giocatore vero, uno che in B ha fatto la differenza pur non essendo un bomber. Secondo me ha la personalità e arriva con un’età che gli permette di andare a prendersi il suo spazio. E’ chiaro che Belotti sembrava aver trovato il posto giusto finalmente dopo tanti anni, ma non va messa troppa pressione su Borrelli, su Esposito che è un giocatore a tutto campo, così come non va messa su tutti gli altri. Kilicsoy pensavo avesse più spazio, ma dall’altra parte spero che un percorso come quello di Borrelli possa essere premiato.
Folorunsho arriva da qualche stagione sotto tono. Cagliari può essere la piazza giusta per rilanciarsi?
Quando l’anno scorso la Fiorentina ha preso Folorunsho per sostituire Bove, pensavo che avesse fatto veramente la scelta perfetta perché interpretava in modo perfetto quello che Bove aveva lasciato in campo. Purtroppo non è stato così, forse anche fisicamente è arrivato un po’ in ritardo dal non aver giocato i primi 6 mesi della stagione con il Napoli, quindi sicuramente in una stagione post Europeo, dove ci era arrivato con grande merito dal Verona, purtroppo a Napoli era fuori dal progetto. Probabilmente ha un po’ pagato quell’estate lì in cui non è riuscito a ricollocarsi. Per il Cagliari, come piazza, ha fatto un po’ un reset ed è ripartito da dove aveva lasciato con il Verona e, secondo me, da una parte ha bisogno di sentirsi importante, ma dall’altra parte deve anche dimostrare di essere un giocatore importante perché a Verona ha fatto bene, soprattutto nella seconda parte di stagione nella quale si è preso l’Europeo.
In Italia ci si lamenta dello scarso utilizzo dei giovani in campionato. Il Cagliari ha puntato fortemente su giovani di prospettiva, da Caprile a Esposito, passando per Palestra. Quanto può essere importante questo tipo di lavoro in ottica Nazionale?
Io sono un grande fan di Palestra: già 2-3 anni fa parlai di lui in un podcast perché si vedeva che è, non dico un predestinato, ma sicuramente si vedeva che era un ragazzo che avrebbe fatto il calciatore, sia per fisico che per qualità che perché rispecchiava e rispecchia a pieno il credo dell’Atalanta che, secondo me, è stata molto brava a costruire un percorso giusto con Gasperini. E' molto forte e secondo me ha fatto un’ottima scelta ad andare a Cagliari, lo volevano tantissime squadre, anche a titolo definitivo, Juventus e Milan su tutte, però lui ha scelto Cagliari e secondo me è la squadra perfetta per lui. A me è dispiaciuto vedere partire Piccoli perché avrebbe potuto essere un grandissimo quid per il Cagliari in una squadra così giovane, ma chiaramente davanti a quell’offerta era impossibile dire di no. La società ha reinvestito quella cifra molto bene e sono sicuro che il lavoro che si sta facendo sui giovani stia piano piano premiando e credo che l’anno prossimo possa fare il salto: Caprile sta dimostrando, ancora una volta, di essere veramente un giocatore che può ambire a fare una competizione europea.
La Redazione di TuttoCagliari ringrazia Giacomo Brunetti per la cortesia e la disponibilità mostrate nel corso di questa intervista.