ESCLUSIVA TC - ANTONIO RAVOT: "Schierando Deiola in difesa si rischia di mandarlo allo sbaraglio. Ieri non siamo stati fluidi, ma diamo tempo a Pisacane: nel momento in cui punti su di lui devi metterlo nelle condizioni di lavorare con serenità"

L’ex attaccante rossoblù Antonio Ravot, intervistato da Tuttocagliari.net, ha le idee molto chiare sul rinnovatissimo Cagliari di Fabio Pisacane. E commenta con la solita lucidità e obiettività la prestazione di ieri sera degli isolani, che in Coppa Italia hanno avuto bisogno dei calci di rigore per eliminare l’Entella.
Antonio, che Cagliari si presenta ai nastri di partenza della serie A? Gli addii di alcuni dei pilastri della passata stagione e i contemporanei arrivi di molti nuovi innesti hanno cambiato profondamente il DNA dell’undici isolano?
“Intanto mi sembra che sia un po’ presto per criticare squadra e allenatore. La prestazione di ieri sera contro l’Entella ha sollevato parecchie perplessità tra i tifosi, ma eravamo appena alla prima gara ufficiale della stagione. Fermo restando che, come avevo già detto in tempi non sospetti, la mossa di affidare la panchina a Pisacane, promosso direttamente dalla Primavera alla prima squadra, a me è sembrata un tantino azzardata. Però grazie al DS Angelozzi abbiamo messo su una squadra interessante: sono stati presi molti attaccanti e centrocampisti di valore, per ovviare alla sterilità offensiva palesemente manifestata l’anno scorso. Tuttavia la difesa, ora come ora, rimane un grande punto interrogativo.”
Non a caso ieri – e non solo – un centrocampista come Deiola è stato adattato a difensore in una retroguardia a tre, peraltro con scarsi risultati.
“Così si rischia di ridicolizzarlo. E mi dispiace molto, perché lui è un ragazzo sardo che tiene moltissimo ai colori rossoblù. Adattandolo a difensore lo si mette in grande difficoltà. Io ieri la partita l’ho vista: è evidente che i movimenti e i meccanismi sono ancora quelli che sono. La squadra è imballata e il gioco non è certamente fluido e piacevole. Servirà del tempo a Pisacane e ai calciatori per trovare i giusti equilibri.”
Anche se la sensazione, pur nell’ambito di una prestazione complessivamente piuttosto grigia, è stata quella che la squadra cercasse quantomeno di giocare il pallone con passaggi rasoterra, senza abusare dei lanci lunghi dalle retrovie come invece avveniva l’anno scorso.
“Io dico che dobbiamo avere l’ambizione di migliorarci rispetto a quanto fatto nella passata stagione e, di conseguenza, la palla la dobbiamo tenere noi il più a lungo possibile. Se manteniamo il possesso della sfera corriamo meno rischi; per contro, prima buttiamo la palla in avanti e prima ritornerà indietro. Dobbiamo lavorare sulla proprietà di palleggio e sul possesso palla, per trovare le migliori combinazioni nel minor tempo possibile. Del resto proprio l’attacco è, in questo momento, il nostro reparto più forte e più performante.
Il Cagliari è una squadra provinciale che si deve salvare, d’accordo… ma fino a un certo punto. Noi tutti vogliamo vedere qualcosa in più di una salvezza stiracchiata conseguita all’ultima o alla penultima giornata. Io ribadisco che qualche perplessità sulla scelta di Pisacane come allenatore ce l’ho, ma nel momento in cui si decide di puntare su di lui bisogna lasciarlo lavorare e dargli tutto il tempo di cui ha bisogno per costruire un’identità riconoscibile. In caso contrario rischi di bruciarlo, gettandolo in pasto agli squali.”
Una riflessione sull’assetto tattico da adottare: ieri il Cagliari è sceso in campo con un 3-5-2, ma con tutti gli elementi offensivi attualmente in organico non sarebbe opportuno sdoganare un modulo più aggressivo e più arrembante? Penso a un 4-3-3 o a un 4-3-1-2…
“Tutto si può fare, ma bisogna anche tener conto di chi si va ad affrontare. Resta da capire se un 4-3-3 possiamo permettercelo quando incontriamo formazioni di prima fascia, che tendono a sovrastarci e ad aggredirci a tutto campo. Non saprei. Prima dovremmo sperimentare un eventuale nuovo modulo contro avversari alla nostra portata e poi, in caso di riuscita dell’esperimento, mantenerlo per tutto il resto del campionato.”