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ESCLUSIVA TC - BRUNO CORDA: "Il Cagliari quest'anno ha deciso di rischiare grosso, puntando su un tecnico debuttante e lanciando tante giovani scommesse in prima squadra. Se arriva Esposito Piccoli parte al cento per cento"

ESCLUSIVA TC - BRUNO CORDA: "Il Cagliari quest'anno ha deciso di rischiare grosso, puntando su un tecnico debuttante e lanciando tante giovani scommesse in prima squadra. Se arriva Esposito Piccoli parte al cento per cento"TUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 17:03Primo piano
di Matteo Bordiga

Il noto giornalista Bruno Corda, intervistato da Tuttocagliari.net, fa il punto sul Cagliari ormai ai nastri di partenza del prossimo campionato e quantomai attivo nella sessione estiva di calciomercato.

Bruno, come vede questo nuovo Cagliari che sta nascendo?

“Tanto per cominciare mi sembra che siano partiti giocatori di grande esperienza: da Augello a Makoumbou, da Viola a Palomino. Si tratta di elementi che non sfigurerebbero in quasi nessuna squadra di serie A. Se n’è andato anche Jankto: ecco, non capirò mai perché il centrocampista ceco non abbia fatto nemmeno un minuto l’anno scorso con Nicola. Sicuramente si trattava di una decisione presa dalla società.

C’è piuttosto una cosa che mi lascia perplesso: quest’anno l’intento dichiarato è quello di lanciare i giovani e poi lasciamo andare via l’unico talento in erba che aveva già fatto vedere qualcosa in serie A? Mi riferisco a Kingstone: se ne parlava come di un potenziale crack. Anche se poi, a ben vedere, l’anno scorso il grande rimprovero che un po’ tutti avevamo rivolto a Davide Nicola era proprio quello di non dare spazio ai giovani della Primavera. E di non voler o saper valorizzare elementi come Prati, Marin, Lapadula, Pavoletti e Felici. Oggi siamo di fronte a un’autentica rivoluzione, non c’è dubbio. E ci può anche stare. La società ha deciso di scommettere sulla linea verde… a partire proprio dall’allenatore. Di certo promuovere un tecnico dalla Primavera alla prima squadra è un rischio non da poco, ma è anche vero che questo percorso è stato già tracciato con successo, in passato, da svariati altri allenatori: da Capello a Gilardino, passando per Raffaele Palladino al Monza. Quindi, ripeto: la scommessa non mi dispiace. Personalmente io ho grande simpatia per Fabio Pisacane. E sono molto curioso di vedere all’opera Folorunsho, anche se nel suo ‘pedigree’ non c’è molta esperienza in serie A. I colleghi di Verona e di Firenze, le piazze in cui ha giocato precedentemente, mi dicono che è fortissimo fisicamente ma piuttosto lento e prevedibile nei movimenti. In compenso, è dotato di un gran tiro dalla distanza. In sostanza si tratta di un ragazzone di un metro e 92 dalla tecnica rivedibile che si è affermato in serie B ma che in serie A è ancora da scoprire. Potrebbe diventare una diga del centrocampo, una sorta di nuovo Bisoli. Anche se può essere impiegato pure nel ruolo di esterno, come gli è successo a Firenze e a Verona. Io tuttavia sono sempre abbastanza scettico quando si prende un giocatore che non era stato confermato dal suo club precedente… Ma va detto che alcuni elementi in determinate squadre proprio non riescono a rendere e, per contro, magari hanno bisogno di cambiare aria per esplodere.

Mazzitelli non è più giovanissimo, perché va per i 30 anni. Ha girato parecchie piazze ed è un uomo d’ordine del centrocampo. Non so francamente se verrà considerato come un titolare fin dall’inizio della stagione.”

Passiamo all’esame del reparto offensivo. Secondo lei il rischio è che, in caso di arrivo di Sebastiano Esposito, Piccoli venga ceduto per rimpinguare le casse societarie?

“Credo proprio che se dovesse arrivare Esposito Piccoli, inevitabilmente, partirebbe. Lui è già promesso al club che lo acquisterà. Spero invece che Caprile rimanga: una buona squadra parte da un buon portiere, assieme a un centrale affidabile e a un attaccante che la butti dentro. È una regola aurea sempre valida nel mondo del calcio. Mi parlano poi di questo giovane turco, Kiliçsoy, come di un fenomeno. Ma io, al solito, mi chiedo: se è davvero così forte com’è possibile che, con tutti i talent scout che ci sono in giro per il mondo, nessuno fino a oggi si sia accorto di lui? Col Besiktas ha totalizzato 59 presenze e 14 reti: non male, certo, anche considerando la giovane età. Ma sarà davvero così talentuoso?

Insomma, deve essere chiaro a tutti che quest’anno il Cagliari ha voluto rischiare. Puntare sui giovani della Primavera, va da sé, è un azzardo: quanti calciatori rossoblù provenienti dal settore giovanile poi hanno sfondato in serie A? In tempi recenti ricordo solo Nicolò Barella. Ovviamente spero di tutto cuore che i vari Vinciguerra, Pintus e Idrissi familiarizzino subito con la categoria. Torno però sulla riflessione che stavo abbozzando prima: ho letto che i vari Viola, Makoumbou, Augello e Marin non rientravano nei piani di Pisacane. Ecco, questa è una cosa che mi preoccupa molto: io non credo che Pisacane possa avere voce in capitolo sugli acquisti e sulle cessioni del Cagliari. Questa formula più e più volte ripetuta – ‘non rientravano nei piani del mister’ – mi è sembrata un po’ equivoca.

In ultima analisi, a me piacciono le scommesse. Ma quella di quest’anno è un vero azzardo: non ci dimentichiamo che soltanto pochi mesi fa ci siamo salvati grazie all’inconsistenza delle dirette concorrenti, più che attraverso le nostre prestazioni sul campo. Insomma, voglio dire che vanno bene i giovani, che portano entusiasmo e nuove motivazioni, ma per ben figurare in serie A ci vuole una rosa di spessore e di sicuro affidamento. I talenti in erba devono essere inseriti con gradualità in un contesto oliato e collaudato.”