ESCLUSIVA TC – Bruno Corda: “Non vedo idee, non vedo calcio. Cagliari, occorre un cambio di mentalità, una squadra più offensiva. A Frosinone con tre attaccanti, spregiudicatezza, con l’atteggiamento di chi vuole vincere”

ESCLUSIVA TC – Bruno Corda: “Non vedo idee, non vedo calcio. Cagliari, occorre un cambio di mentalità, una squadra più offensiva. A Frosinone con tre attaccanti, spregiudicatezza, con l’atteggiamento di chi vuole vincere”TUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 21 novembre 2022, 14:30Primo piano
di Roberta Lai

A sei giorni da Frosinone-Cagliari, snodo cruciale del campionato per la squadra di Fabio Liverani, chiamata alla vera svolta, la redazione di TuttoCagliari.net ha intervistato in esclusiva Bruno Corda, giornalista e storico cronista rossoblù. 

Partiamo da una novità. Poche ore fa il Cagliari ha ufficializzato l’arrivo del nuovo direttore sportivo, Nereo Bonato. Pensa possa essere la figura giusta?

“Il problema non è il direttore sportivo. Cellino aveva il record degli allenatori, Giulini dei direttori sportivi. Il problema del Cagliari è chi non ha le idee chiare”.

Cosa pensa di Liverani?

“Quando a giugno è stato annunciato il nome di Liverani ero entusiasta. Parlando con amici dissi addirittura che se ci fosse stato lo scorso anno il Cagliari non sarebbe retrocesso. La mia idea iniziale è però cambiata: non vedo calcio, non vedo idee ma quello che mi sconvolge maggiormente è che con una squadra di questo calibro lui continui a giocare con una sola punta isolata. Il Cagliari, con questo potenziale, dovrebbe andare su tutti i campi sfrontatamente e con coraggio a imporre il proprio gioco. Lasciando Lapadula da solo in mezzo ai due centrali avversari qualche gol riesci a farlo ma noi saremo sempre una squadra che rincorre. Da questo punto di vista sono molto deluso. Abbiamo un centrocampo e un attacco che non hanno nulla da invidiare alle squadre che stanno sulla parte destra della classifica di serie A ma abbiamo una difesa molto fragile e molto vulnerabile”.

Questo rendimento discontinuo è quindi un problema di gioco, di modulo?

“Il modulo, a mio giudizio, deve prevedere necessariamente tre attaccanti. Vedere Nandez attaccante a destra, Mancosu a sinistra: è una follia del calcio. Il Cagliari deve giocare con due attaccanti e Mancosu o altri alle sue spalle. Non è il modulo bensì l’atteggiamento. Questa deve essere una squadra a propensione offensiva. Vorrei fare un appunto”.

Prego.

“Questa è una squadra che gioca ancora con la testa della Serie A. In Serie B devi invece correre, “picchiare". Occorre dunque cambiare mentalità anche in questo senso”.

Il non essersi ancora calati nella giusta mentalità è dunque il motivo per cui certi giocatori di qualità non stanno rendendo quanto ci si aspettava?

“Assolutamente sì, questo è un aspetto fondamentale. Ci sono giocatori che giocano con la mentalità della serie A: sono leziosi, lenti, attendono di essere picchiati dagli avversari. In Serie B non si fanno sconti. È l’allenatore che ti deve abituare al tipo di mentalità che serve in questo campionato”.

Nel calciomercato estivo si sono fatti i giusti investimenti?

“A parte Lapadula non ho visto grandi nomi. Il problema atavico del Cagliari sono i giocatori di fascia ma anche come centrali non siamo messi bene. Forse il più forte che abbiamo visto in questi otto anni era Bruno Alves, un difensore vero. Qui ci sono ragazzi bravi che non riescono però a mantenere la concentrazione per novanta minuti. L’erroraccio della settimana scorsa, da questo punto di vista, è stato terrificante”.

In queste tredici giornate Liverani ha sperimentato più volte: chi potrebbe ricoprire il ruolo di play davanti alla difesa?

“Liverani è in grande confusione. Makoumbou è lento, Viola ha i piedi buoni ma lo vedo più come trequartista. Ci manca, secondo me, un vero regista. A gennaio, oltre a un centrale forte opererei proprio in questo senso”.

Cosa si aspetta dalla partita di domenica con il Frosinone?

“Mi aspetto la sintesi di quello che le ho raccontato: il Cagliari è tecnicamente più forte del Frosinone. Dovrà presentarsi con l’atteggiamento di chi va a vincere. Nella testa dei giocatori deve arrivare la consapevolezza di essere forti ma devono giocare da Serie B. Dovrà essere Cagliari spregiudicato. Un’altra cosa che voglio sottolineare: Luvumbo mi ricorda Dario Silva. Ha gli stessi movimenti, la stessa velocità, crea allarme nei confronti degli avversari. Non si può prescindere da questo giocatore, dalla sua forza e dalla sua voglia, dovrebbe giocare sempre dal primo minuto. Le dirò, è addirittura più forte di Dario Silva”.

Si ringrazia Bruno Corda per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.