ESCLUSIVA TC – Calogero (Dazn): “Contro il Modena un Cagliari lontano parente della squadra vista in casa. Cambio di modulo? Necessario trovare prima un filo conduttore, ritrovare gli infortunati e migliorare da metà campo in su”

ESCLUSIVA TC – Calogero (Dazn): “Contro il Modena un Cagliari lontano parente della squadra vista in casa. Cambio di modulo? Necessario trovare prima un filo conduttore, ritrovare gli infortunati e migliorare da metà campo in su”
sabato 4 febbraio 2023, 14:00Primo piano
di Roberta Lai

Prima sconfitta per il Cagliari di Claudio Ranieri. I rossoblù cadono in casa del Modena, mettendo in evidenza tutte le loro difficoltà e confermando il trend negativo in trasferta. L’analisi e il giudizio di Andrea Calogero, telecronista di Dazn, intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCagliari.net.

Qual è il suo giudizio su Modena-Cagliari? 

“Una partita chiaramente macchiata da una gestione e da un paio di decisioni arbitrali discutibili. Senza nulla togliere ai meriti del Modena che ha giocato certamente meglio, il Cagliari è stato ancora una volta lontano parente della squadra che è capace di fare un altro tipo di calcio quando gioca in casa. È uno step che va fatto, che va superato. Ieri in telecronaca parlavamo del fatto che soprattutto in trasferta, partite di questo tipo con avversari così aggressivi sono segnate proprio dagli episodi e dalla capacità di calarsi in questa dimensione”.

Come si spiega la differenza di rendimento tra casa e trasferta?

“È difficile da spiegare. Chiaro che la spinta del pubblico aiuta a giocare meglio e con la testa più libera. Dal punto di vista mentale, probabilmente, bisogna capire che non basta chiamarsi Cagliari, non basta essere oggettivamente più forti dell’avversario sotto il piano della qualità dell’organico ma bisogna battagliare su ogni singolo pallone e su ogni singolo centimetro del campo per pareggiare almeno il livello di intensità. La qualità, poi, viene fuori”.

Una prestazione quella di ieri che anche dal punto di vista dell’atteggiamento è stata completamente diversa da quella precedente contro la Spal in cui il Cagliari sembrava essersi realmente calato nella mentalità della Serie B.

“Ogni volta che gioca in casa sembra una squadra diversa, sembra aver preso le misure alla categoria. Scendere dalla A alla B, mentalmente, non è così semplice e scontato. Il Cagliari a volte sembra farcela mentre altre volte fa più fatica”.

Qual è la più grande difficoltà di questa squadra?

“Ranieri si è concentrato molto sulla fase difensiva e credo che questo sia molto importante perché la continuità di risultati si fa attraverso una difesa solida. Bisogna certamente migliorare da metà campo in su. Ieri in telecronaca abbiamo provato a immaginare un cambio di modulo nelle prossime settimane. È prematuro parlarne ma bisogna inventarsi qualcosa là davanti. Bisogna considerare anche le assenze: manca Pavoletti che con Lapadula forma una coppia diversa rispetto a quella vista ieri sera soprattutto per l’idea di calcio che in questo momento ha il Cagliari, ovvero recuperare palla e andare subito a cercare le punte così come si è fatta sentire in maniera importante anche l’assenza di Nandez”.

Il 3-5-2 è adatto a questa squadra?

“Credo ci siano gli interpreti per fare un altro tipo di calcio cercando di accompagnare maggiormente l’azione. Non è facile, soprattutto in partite intense come quella di ieri, lanciare palle in avanti e avere la capacità per novanta minuti di accorciare con i centrocampisti. È un po’ prematuro, serve trovare un filo conduttore e ritrovare soprattutto gli infortunati. Con l’organico al completo si potranno trovare nuove soluzioni”.

Qual è il suo giudizio sui movimenti di mercati effettuati a gennaio? Manca un regista?

“Forse sì anche se magari si potrebbe adattare qualche giocatore in quel ruolo: potrebbe farlo Rog, potrebbe farlo anche Nandez anche se in questo modo si dovrebbe rinunciare alla loro capacità di buttarsi dentro e di creare superiorità numerica in avanti. Tanto dipende da quale idea si sta portando avanti a livello di sviluppo di gioco perché se si gioca con questo sistema o se si dovesse virare sul 4-4-2 si svilupperà sull’esterno e un regista potrebbe essere non così necessario. Prelec, secondo me, è un ragazzo interessante. Ieri ha fatto vedere cose positive anche se, probabilmente, non ha avuto la malizia in alcuni momenti per trovare il guizzo e la giocata giusta. Azzi è un giocatore che in questa categoria fa la differenza: Tesser sembra aver preparato la partita proprio su di lui perché ogni volta che entrava in possesso palla c’era sempre il raddoppio se non tre uomini nella sua zona. Un giocatore che sa creare quella superiorità numerica necessaria a portare pericoli. Dal punto di vista del mercato in entrata direi molto bene”.

Sabato prossimo la partita contro il Benevento. Che tipo di miglioramenti si aspetta?

“Mi aspetto una fluidità di gioco diversa, un Cagliari meno passivo e più aggressivo come spesso ha dimostrato in casa e una fase offensiva diversa. Il Benevento è un avversario scomodo, una squadra difficile da decifrare perché ha valori, ha organico ma sta attraversando un periodo difficile”.

Si ringrazia Andrea Calogero per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.