ESCLUSIVA TC – Criniti: “Cagliari, al passo indietro segua uno scatto di orgoglio. Per risalire concretezza, nuove soluzioni e un gruppo più coeso”

ESCLUSIVA TC – Criniti: “Cagliari, al passo indietro segua uno scatto di orgoglio. Per risalire concretezza, nuove soluzioni e un gruppo più coeso”TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Di Leonardo
lunedì 19 settembre 2022, 15:00Primo piano
di Roberta Lai

La sconfitta interna di sabato contro il Bari brucia. Per Antonio Criniti, ex attaccante rossoblù intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, è proprio da qui che si deve ripartire per invertire la rotta e trovare continuità e spirito, elementi essenziali che permetteranno al Cagliari di Fabio Liverani di imporre la propria presenza nel campionato di Serie B.

Come giudica, fin qui, il cammino del Cagliari nel campionato di Serie B?

“Non mi aspettavo questa altalenanza di risultati e prestazioni ma ci può stare perché c’è un allenatore nuovo, un’annata da coprire e le aspettative sono tante. Bisogna però fare in fretta a capovolgere questa scia di risultati che, in prospettiva, non sono positivi per il Cagliari”.

Sabato è arrivata la prima sconfitta casalinga. Cosa non ha funzionato nella partita contro il Bari?

“Nonostante il potenziale in attacco, non abbiamo quasi mai impensierito la difesa del Bari che è venuto a Cagliari per fare la partita. Ho visto poche verticalizzazioni, poca forza di imprimere il gioco e di dominare la partita. Il Cagliari deve assolutamente imporre il suo gioco specialmente in casa altrimenti si fa fatica a vincere il campionato”.

Questo, secondo lei, può essere considerato un vero e proprio passo indietro rispetto alle altre partite?

“Il Cagliari veniva dalla vittoria strameritata contro il Benevento e ha affrontato una neopromossa, in casa, che non ha fatto grandi miracoli nel calciomercato. Certo che c’è stato un passo indietro. Un campanellino d’allarme inizia a uscire fuori. Bisogna dare continuità soprattutto nelle prestazioni, il risultato è il frutto di queste”.

La vittoria contro il Bari avrebbe permesso ai rossoblù di raggiungere la zona alta della classifica, attualmente guidata dalla Reggina e dal Brescia.

“Credo sia opportuno per il Cagliari fare uno scatto di orgoglio perché in Serie B succede una cosa strana: quando queste squadre prendono il largo e le altre stentano a fare risultato, si fa fatica a raggiungerle. Per questo è importante vincere quelle partite con organici alla portata”.

Cosa pensa della difficoltà dell’attacco in fase di finalizzazione? Lapadula appare troppo solo: pensa che Liverani virerà verso lo schieramento di due punte con dietro un trequartista?

“Gli attaccanti sono stati serviti molto poco. È il frutto del sistema di gioco. La figura del trequartista è un po’ andata in vacanza in questi ultimi anni, non ha grande peso nel calcio italiano. Io, però, lo condivido perché hai un giocatore di fantasia, che ti può inventare la giocata o che può essere il risolutore della situazione. Il modulo si può modificare in corso”.

Come giudica la scelta di schierare Nandez in una posizione così avanzata?

“Nandez è un giocatore formidabile. Secondo me ci può stare, lui è un jolly, può stare dove vuole. L’allenatore è bravo quando riesce a sviluppare, a tirare fuori tutte le potenzialità dei suoi uomini mettendole a servizio della squadra. Nandez, al momento, sta esprimendo poco rispetto a quello che potrebbe realmente fare”.

Il potenziale del Cagliari, dunque, non è ancora venuto fuori?

“No. La partita di sabato ha dato la dimostrazione che a Cagliari non si sia ancora formato un gruppo coeso. Mia opinione”.

Il tutto può essere legato alla fatica di calarsi nella mentalità della Serie B e a un pizzico di presunzione?

“Anche questo. Il Cagliari è come se fosse il Milan della Serie B. Sono tanti i tasselli da mettere a posto e la questione della mentalità è uno di questi. Delle volte mi sembra di vedere una squadra matura, con un gioco, altre volte no e questo è il vero limite. La Serie B è concretezza, devi fare un gol in più degli altri per vincere. La Serie B è il purgatorio del calcio e per andare in paradiso ci vogliono altre situazioni che Fabio ha sicuramente già in mente”.

Dopo la sosta la partita con il Venezia, poi la trasferta al Marassi per affrontare il Genoa. Che consiglio darebbe ai rossoblù?

“Il Cagliari deve essere più umile, calarsi nella mentalità della Serie B e creare un gruppo solido: solo così si potrà vincere il campionato. Spero si possa risalire al più presto, la mia paura è questo paracadute che la lega mette a disposizione. Cagliari, la città, l’intera regione ha bisogno di calcio vero”.

Si ringrazia Antonio Criniti per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.