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ESCLUSIVA TC - DELIO ROSSI: "Il Cagliari avrebbe dovuto muoversi in anticipo sul mercato per individuare elementi utili alla causa. La difesa, ad esempio, è piuttosto lenta e anziana. Servono interpreti rapidi che accettino anche l'uno contro uno"

ESCLUSIVA TC - DELIO ROSSI: "Il Cagliari avrebbe dovuto muoversi in anticipo sul mercato per individuare elementi utili alla causa. La difesa, ad esempio, è piuttosto lenta e anziana. Servono interpreti rapidi che accettino anche l'uno contro uno"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
Oggi alle 16:58Primo piano
di Matteo Bordiga

Delio Rossi, ex tecnico tra le – tante – altre squadre di Lazio, Palermo e Fiorentina, ai microfoni di Tuttocagliari.net esamina la situazione attuale in casa rossoblù dopo la separazione da Davide Nicola e la scelta della società sarda di scommettere, in panchina, su Fabio Pisacane.

Delio, il Cagliari è rimasto in serie A. Eppure i numeri della stagione appena trascorsa non sono granché buoni: venti sconfitte, di cui ben nove in casa. Inoltre la squadra raramente ha dato la sensazione di voler “aggredire” le partite, tenendo invece un atteggiamento piuttosto passivo e rinunciatario. Lei come valuta nel complesso l’annata di Luperto e compagni?

“Innanzitutto dobbiamo capire che valore possiamo attribuire alla squadra rossoblù, che assieme ad altre dieci compagini tutti gli anni lotta per salvarsi. Nicola ha centrato l’obiettivo, e l’ha fatto anche discretamente bene. Magari avrebbe potuto fare qualche punto in più, ma non sarebbe comunque cambiato il discorso generale.”

A suo avviso in quali reparti dovrebbe intervenire la dirigenza nel corso del calciomercato estivo per rinforzare una rosa dalla difesa balbettante e dall’attacco asfittico (ad eccezione dei 10 gol di Roberto Piccoli il reparto offensivo è stato alquanto sterile)?

“Molto dipenderà dal tipo di gioco che vorrà veicolare Pisacane. A me personalmente quella rossoblù sembra una difesa piuttosto lenta. E forse anche anziana. Servono difensori più rapidi, che accettino anche l’uno contro uno. Almeno a me, per il mio modo di intendere il calcio, piacciono molto i giocatori veloci. E se poi sono anche tecnici, meglio ancora. Oltre ai difensori prenderei anche un attaccante con determinate caratteristiche, da plasmare in base al modulo scelto dal tecnico. C’è da dire che quando vuoi migliorare significativamente una squadra o hai la forza economica necessaria per stravolgerla oppure, in caso contrario, vai a pescare tre elementi, uno per reparto, con l’intento di rinsaldare prima di tutto l’asse centrale. In quanto alla mediana, se vai a prenderti un centrocampista ad hoc deve farti la differenza; ad esempio un profilo come quello di Lucas Leiva è adatto a tutti i moduli, dal 4-3-3 al 3-5-2, perché sa interpretare bene sia la fase di contrasto che quella di impostazione. Certo, non è facile trovare sul mercato calciatori così polivalenti.

Qui apro una parentesi: secondo me nell’universo calcistico non mancano né gli allenatori né i giocatori. Mancano, piuttosto, i dirigenti illuminati. Pensiamo allo stesso Cagliari: ben sapendo in anticipo che tipo di campionato dovranno fare i rossoblù l’anno prossimo, a mio modo di vedere la società avrebbe già dovuto visionare diversi potenziali rinforzi e arrivare a giugno con qualcosa di pronto. Con qualche ‘colpo’ già assestato. Del resto il club sardo non ha la possibilità di ingaggiare i migliori elementi sulla piazza, quindi a maggior ragione deve muoversi prima degli altri.”

Che ne pensa della scommessa-Pisacane? Il salto dalla panchina della Primavera a quella della prima squadra è forse troppo repentino?

“Beh, di fatto il Cagliari aveva questo allenatore in casa propria e quindi, negli ultimi anni, ha avuto modo di osservarlo e di studiarlo con attenzione, ritenendolo adatto a guidare la prima squadra. Detto ciò, a questo punto è proprio la società stessa che deve fare la differenza, sia nel sostenerlo che nel mettergli in mano una rosa competitiva. E, cosa non meno importante, nel fargli capire che è il capo indiscusso dell’area tecnica: in altre parole, che prima viene lui e poi vengono i giocatori.”