ESCLUSIVA TC - FRANCO SELVAGGI: "Il Cagliari domenica non perderà col Venezia e si salverà. Ma è ora che i rossoblù vivano campionati più tranquilli e più ricchi di soddisfazioni. I tifosi si meritano decisamente un'altra classifica"

Il grande ex Franco Selvaggi, bomber rossoblù in un’epoca nella quale gli isolani riuscivano a togliersi grandi soddisfazioni in serie A, ai microfoni di Tuttocagliari.net si dice convinto che “alla fine il Cagliari riuscirà a condurre la barca in porto e a evitare la retrocessione”. Ma, allo stesso tempo, confessa di essere ormai stanco di “una squadra che tutti gli anni deve sgomitare affannosamente per sopravvivere fino all’ultima giornata, mettendo a dura prova le coronarie e i nervi dei tifosi. La città di Cagliari e tutta la Sardegna meriterebbero qualcosa di meglio”.
Franco, questo finale di campionato si sta trasformando in una sorta di supplizio per il Cagliari di Davide Nicola. Oltre alle prestazioni stanno venendo a mancare quei punti – due o tre – che erano e sono tuttora necessari per chiudere definitivamente il discorso salvezza. Come si spiega un andamento così accidentato e balbettante come quello che ha accompagnato la compagine sarda per tutto il girone di ritorno?
“Purtroppo il Cagliari aveva in mano la possibilità di blindare la salvezza con un discreto anticipo sulla fine del campionato, ma l’ha fallita. Diciamoci comunque la verità: sono anni che ci riduciamo a giocarci il tutto per tutto nel convulso rush finale. E anche stavolta ci ritroviamo a sgomitare per una risicata permanenza in serie A a centottanta minuti dalla chiusura dei giochi. Non si può sempre arrivare a fine maggio con l’acqua alla gola. Anche se non credo che precipiteremo nell’inferno della cadetteria… Nel calcio però non si sa mai. E noi non possiamo correre questo rischio tutti gli anni.”
I tifosi sono generalmente molto scontenti, anche per via del gioco speculativo e rinunciatario espresso dalla squadra e per l’assenza di quella “vis pugnandi” che storicamente contraddistingue i colori rossoblù isolani. A suo avviso con questa rosa a disposizione si sarebbe potuto fare qualcosa in più o la classifica riflette fedelmente la dimensione attuale del Cagliari?
“Io sono sempre stato dell’avviso che alla fine i conti tornano. In campionato quello che semini raccogli. Diciamo anche che ai miei tempi era molto più complicato conservare la categoria, perché le squadre erano appena sedici. Oggi, con venti formazioni ai nastri di partenza del torneo, è diventato decisamente difficile scendere in B. Devi proprio vivere una stagione fallimentare. In un contesto simile il Cagliari dovrebbe veleggiare in zone della classifica relativamente tranquille, e non sudare le proverbiali sette camicie per arrivare sedicesimo o diciassettesimo. Ma il problema è sempre lo stesso: è la qualità dei giocatori a fare la differenza. Evidentemente i rossoblù sono tecnicamente strutturati per raccattare una salvezza striminzita alla penultima o all’ultima giornata. E, sinceramente, non credo sia questo ciò che vogliono i tifosi.”
La prossima gara col Venezia sarà una sorta di spareggio-salvezza anticipato. I lagunari stanno attraversando un ottimo momento, sia dal punto di vista della brillantezza del gioco che sotto l’aspetto emotivo e caratteriale. Che partita si aspetta domenica sera all’Unipol Domus?
“Io penso che l’orgoglio dei rossoblù, a questo punto, debba assolutamente venire fuori. Certo, sarà una partita difficile perché il Venezia è in forma e viene da alcuni risultati positivi che ne hanno accresciuto l’autostima. Gli uomini di Di Francesco si giocheranno il tutto per tutto, perché per sperare di salvarsi dovranno vincere. Ma sono certo che il Cagliari non perderà. Non può proprio permettersi un’altra sconfitta a questo punto della stagione. Questo però dovrà essere di monito per il futuro: come dicevo, le cose dovranno cambiare. Perché i cagliaritani – e i tifosi di tutta la Sardegna – meritano ben altro.”