ESCLUSIVA TC - GENE GNOCCHI: "Il Cagliari tra le pretendenti alla salvezza mi sembra la più attrezzata. Oristanio è una pepita rara: gli darei sempre fiducia. Lo scudetto non è solo un affare tra Inter e Juve: Napoli e Milan possono rientrare"

ESCLUSIVA TC - GENE GNOCCHI: "Il Cagliari tra le pretendenti alla salvezza mi sembra la più attrezzata. Oristanio è una pepita rara: gli darei sempre fiducia. Lo scudetto non è solo un affare tra Inter e Juve: Napoli e Milan possono rientrare"TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 8 dicembre 2023, 13:51Primo piano
di Matteo Bordiga

Volto estremamente popolare a livello nazionale, è comico, cabarettista e conduttore televisivo. E poi cantante, scrittore, perfino calciatore. Eugenio Ghiozzi, per tutti Gene Gnocchi, è la quintessenza della poliedricità artistica. E non solo: nel 2007 venne ufficialmente tesserato dal Parma in serie A (e poi nel 2009 dal Genoa), pur senza mai scendere in campo.

Umorista dalla battuta fulminante e spiazzante, ha spesso e volentieri messo la sua verve dissacrante al servizio del calcio. È sempre informatissimo sulle vicende del campionato di serie A, che segue con passione e partecipazione.

Gene, partiamo dalla lotta scudetto, che sembrerebbe ormai essere diventata una faccenda a due tra Inter e Juventus: con stili e filosofie di gioco diverse, le due battistrada hanno iniziato la loro fuga. Lei come la vede?

“Io sinceramente non credo che la corsa al tricolore sia affare privato di queste due squadre. L’Inter, l’anno che vinse il Milan, dilapidò un vantaggio considerevole buttando via il derby. I nerazzurri sono una squadra ‘ballerina’, per così dire, quindi secondo me il Milan può ancora rientrare in lizza, così come il Napoli - se si riassesta un attimino - e la stessa Roma. Non vedo un campionato già così definito.

Nonostante gli infortuni e i problemi di discontinuità di rendimento, i rossoneri di Pioli sono a sei punti dall’Inter e a quattro dalla Juventus. A breve rientreranno Leao, elemento imprescindibile per i meneghini, e Bennacer, che è stato forse il giocatore che in questi mesi è mancato di più alla squadra. Il Milan ha talento, ha giovani di qualità e di prospettiva: per tutte queste ragioni, personalmente lo vedo ancora in corsa.”

Potrebbe dunque rientrare in gioco anche il Napoli, nonostante la sconfitta roboante subita nell’ultima gara casalinga contro l’Inter?

“Quella è stata una sconfitta ‘farlocca’. Fino al gol di Calhanoglu gli azzurri avevano giocato ampiamente alla pari coi nerazzurri, e forse anche meglio fino al raddoppio di Barella. Tra l’altro probabilmente il vantaggio interista siglato dal centrocampista turco era viziato da un fallo a centrocampo. Direi che il Napoli ha le qualità tecniche per dire ancora la sua nella lotta per il tricolore: molto dipenderà dall’esito della gara di stasera contro la Juve a Torino. Se gli uomini di Mazzarri dovessero vincere darebbero un bel segnale.”

Dove pensa che possa arrivare il sorprendente Bologna di Thiago Motta, che ormai si è assestato a ridosso della zona-Champions League?

“Il Bologna ha un talento straordinario, Zirkzee, che mi piace moltissimo. E poi Thiago Motta è un signor allenatore: io a Genova ho avuto la fortuna di allenarmi con lui, da calciatore. Si vedeva chiaramente che sarebbe diventato un grande coach. Oggi come oggi è il tecnico del futuro. La sua squadra gioca benissimo: la definirei ‘l’Atalanta del 2023’. Assomiglia ai bergamaschi di qualche anno fa. Oggi infatti il team di Gasperini mi sembra un po’ sconclusionato, a dire il vero. Non mi dimenticherei neanche del Torino, che è una formazione di valore e di buona qualità.”

Gene, quante chance di salvezza attribuisce al Cagliari di Claudio Ranieri? Nelle ultime tre partite tanti complimenti, ma un solo punto in saccoccia. E in classifica è penultimo.

“Il Cagliari l’ho visto bene con la Lazio - se Provedel non avesse fatto quel miracolo al 91’ avrebbe pareggiato giocando in dieci contro undici - e l’avevo visto benissimo a Torino contro la Juve. Ha tutte le carte in regola per salvarsi. Io poi ho un mio personale pallino, che è Oristanio: sono convinto che abbia le potenzialità per diventare un grande giocatore. Tanti anni fa ebbi la fortuna di essere un tesserato del Parma quando in panchina c’era proprio Claudio Ranieri: so che lui sa riconoscere il talento prima degli altri. E i rossoblù, oltre a Oristanio, hanno anche altri prospetti interessanti: da Luvumbo a Makoumbou. Tra le pretendenti alla salvezza il Cagliari, in definitiva, mi sembra la squadra meglio attrezzata.”

Oristanio, come ha sottolineato lo stesso Ranieri, è un “diamante” che va un po’ smussato e disciplinato: tende ancora troppo spesso a intestardirsi nell’azione solitaria anziché passare il pallone al compagno meglio piazzato. Però è un elemento dotato di grande tecnica e anche molto versatile: può giocare sia da trequartista che da esterno d’attacco.

“In effetti certe volte è un po’ egoista, ma questo è frutto anche della sua giovane età. È una di quelle pepite rare - come ad esempio Soulé del Frosinone - davanti alle quali gli allenatori devono fare un passo indietro, concedendogli una certa libertà d’azione. Sono schegge impazzite in grado di decidere la partita in ogni momento; a Oristanio io - per conto mio - darei sempre fiducia. Anche se poi davanti se la gioca con gente di categoria, come Petagna e Lapadula.”

Un attaccante ancora etichettato come “oggetto misterioso” in Sardegna è l’uzbeko Shomurodov: ha mostrato lampi di classe, ma solo a sprazzi, e Ranieri lo impiega per lo più nei finali di gara. Secondo lei è inquadrabile più come centravanti o come seconda punta?

“A mio parere è una seconda punta. Il problema, nella sua collocazione tattica, è più che altro il modulo. Lui è uno che sa giostrare tra le linee, ma quando in quel ruolo hai già Viola sei costretto a fare delle scelte. Con la Lazio Claudio è stato coraggioso: ha schierato Viola dietro a Petagna e a Lapadula. E ha fatto bene: credo fermamente che il coraggio, stante anche il livello attuale del calcio in Italia, alla lunga paghi.”