ESCLUSIVA TC - IVO PULGA: "Tra errori individuali e scarsa qualità generale, finora la rosa del Cagliari non si è dimostrata all'altezza della serie A. A gennaio si dovrà intervenire sul mercato. Adesso ripartirei da Prati, Luvumbo e Oristanio"

ESCLUSIVA TC - IVO PULGA: "Tra errori individuali e scarsa qualità generale, finora la rosa del Cagliari non si è dimostrata all'altezza della serie A. A gennaio si dovrà intervenire sul mercato. Adesso ripartirei da Prati, Luvumbo e Oristanio"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
venerdì 13 ottobre 2023, 15:26Primo piano
di Matteo Bordiga

Ivo Pulga, ex centrocampista tuttofare del Cagliari tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta ed ex tecnico rossoblù, sull’avvio rovinoso di campionato della ciurma guidata da Claudio Ranieri ha le idee ben chiare. E non usa mezzi termini per esternarle: allo stato attuale, la rosa cagliaritana non si è dimostrata degna di giocare in serie A.

Ivo, appena due punti in otto partite. Come analizzare il peggior avvio di stagione di sempre in serie A della storia rossoblù?

“La verità è che la rosa del Cagliari ha dimostrato, almeno fino ad ora, di non essere all’altezza di questa categoria. Certo, c’è l’alibi del calendario difficile, ma in diverse gare – penso ad esempio a quella con il Milan – la squadra è partita bene e poi dei gravi errori individuali hanno incanalato il match su binari sfavorevoli. Coi rossoneri i sardi per un tempo hanno tenuto botta, ripartivano bene e davano la sensazione di poter contenere gli attacchi meneghini. Poi è arrivata la papera di Radunovic, che ha rimesso in partita il team di Pioli. Anche con la Roma ho visto degli svarioni difensivi piuttosto clamorosi: in occasione del primo gol dei giallorossi uno dei tre centrali è uscito quando non doveva uscire e ha lasciato un romanista libero di calciare e pochi metri dalla porta.

L’impressione è che questi difensori non abbiano ancora ben capito come devono muoversi. Purtroppo quando giochi a zona gli errori individuali ti portano a subire dei gol che, alla fine dei conti, sarebbero stati evitabili. In queste prime otto giornate qualche volta c’è stata la prestazione ma non il risultato, spesso a causa di topiche madornali del portiere… Altre volte gli errori sono stati dei difensori. Insomma, è vero che in certi casi la buona sorte ha voltato le spalle ai rossoblù, che qualche punto in più avrebbero anche potuto farlo - ad esempio con Bologna e Udinese - ma ci sono moltissime cose da rivedere.

Mi auguro che Ranieri riesca a metterci una pezza, anche se puoi avere pure l’allenatore più bravo del mondo ma, se gli interpreti non sono all’altezza, diventa difficile risolvere i problemi.”

Il Cagliari nelle prime otto giornate ha impostato quasi sempre gare di contenimento e di ripartenza, optando per un centrocampo molto fisico e votato alla distruzione del gioco avversario. Per rialzare la testa occorrerà sviluppare un calcio maggiormente aggressivo e propositivo, magari tenendo il pallone più a terra ed evitando di ricorrere ai frequenti lanci lunghi visti in questo avvio di campionato?

“Il Cagliari, a mio parere, può puntare sulle ripartenze solo con Luvumbo in campo. Se manca l’angolano non vedo chi potrebbe alimentare il contropiede. Forse Azzi ha quello spunto in velocità che favorisce la giocata in ripartenza, ma è un po’ poco.

Petagna è un attaccante con caratteristiche ben diverse, e tra l’altro basta dare uno sguardo alle statistiche per rendersi conto della sua media-gol negli ultimi anni… Io mi auguro che la squadra resti attaccata alle dirette concorrenti per la salvezza fino a gennaio, quando il presidente dovrà giocoforza intervenire sul mercato. Temo infatti che, con la rosa attuale, ottenere la permanenza in serie A sarà molto ma molto complicato. A questi livelli serve la qualità oltre che la quantità, e il Cagliari di qualità ne ha poca.

Certo, una vittoria potrebbe far scattare qualcosa nella mente dei ragazzi e migliorare anche sensibilmente la classifica, dato che le altre formazioni in lotta per la salvezza sono tutte lì, raggruppate a tre-quattro punti di distanza. Però ora si tratta di affrontare compagini come il Genoa e il Frosinone, che giocano bene a calcio. In particolare i ciociari si stanno esprimendo in maniera davvero brillante: già avevano fatto molto bene l’anno scorso in cadetteria, poi con l’innesto di alcuni giovani di qualità hanno ulteriormente migliorato le loro prestazioni. Poi c’è la Salernitana, che ha appena cambiato allenatore.

Saranno significative e indicative le prossime due-tre partite. Se dovessero andare male anche quelle allora il sospetto che la rosa rossoblù non sia adeguata alla categoria inizierebbe ad assumere le sembianze di una certezza.”

Lei, Ivo, nel corso del precampionato aveva espresso giudizi lusinghieri su Oristanio, indicandolo come una delle possibili sorprese in positivo della stagione cagliaritana. Fino a oggi il talentino di scuola interista ha fatto fatica ad emergere, venendo tra l’altro spesso impiegato solo a partita in corso. Le difficoltà che sta incontrando sono frutto del momento negativo di tutta la squadra o il fantasista campano ha parzialmente disatteso le aspettative?

“Io credo che Ranieri stia stentando a trovare il bandolo della matassa. Sta cambiando spesso modo di giocare e alternando gli uomini: per questo motivo Oristanio viene impiegato a intermittenza. Quando il mister avrà individuato la formazione-tipo sulla quale puntare a occhi chiusi, andrà avanti fino alla fine su quella linea. Esattamente come fece con noi ai nostri tempi: ‘sposò’ uno schieramento, che secondo lui gli forniva le maggiori garanzie, e seguì quella strada per tutto il resto del campionato.”

Qualche responsabilità per la situazione attuale va attribuita anche a un top manager come Ranieri o, a suo avviso, è la rosa rossoblù che finora si è dimostrata inadeguata alla massima serie?

“Quando le cose vanno bene il tecnico viene osannato, mentre quando si perde si scaricano su di lui tutte le colpe.

Alla luce della carriera che ha fatto Ranieri e delle sue indiscusse capacità, per quanto anche lui possa avere delle responsabilità io credo che il problema principale sia la scarsa qualità di molti giocatori che compongono l’organico del Cagliari. Sicuramente se non si ottengono risultati le colpe vanno sempre distribuite tra società, allenatore e calciatori. Ora c’è da fare quadrato attorno al gruppo e sperare che la musica cambi nelle gare contro le dirette concorrenti.”

I tifosi sono sul piede di guerra anche per la disarmante facilità con la quale gli squadroni vengono in Sardegna a strappare i tre punti. Una volta espugnare Cagliari era difficilissimo per tutti, mentre oggi la sensazione è che spesso Milan, Inter, Juventus, Roma, Lazio e Napoli vincano senza soffrire, quasi allenandosi in terra sarda.

“In effetti anche quando sedevo io sulla panchina rossoblù era complicato venire a vincere a casa nostra. Ricordo che avevo a disposizione una rosa fantastica, piena di qualità. C’erano Ibarbo, Nené, Sau al top della forma, Pinilla, Conti, Cossu, Astori, Rossettini… Il nostro era un collettivo in grado di salvarsi in largo anticipo rispetto alla conclusione del campionato. Oggi le quattro punte del Cagliari non sono certo di quel livello. A parziale scusante del club si può immaginare che, avendo ottenuto tardissimo la promozione in serie A – proprio all’ultimo minuto della finale playoff – la società abbia avuto meno tempo per allestire una rosa competitiva e, in sostanza, si sia trovata un po’ impreparata.

Ora sarà importante, alla ripresa del torneo, puntare su quei giocatori che, con le loro qualità tecniche, possono dare una scossa alla squadra e all’ambiente: Prati, Luvumbo e Oristanio su tutti.”