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ESCLUSIVA TC - TIZIANO DE PATRE: "Premesso che io avrei confermato Nicola, il quale aveva raggiunto il suo obiettivo, ben venga l'ingaggio di Pisacane: è giusto dare spazio ai giovani emergenti anche tra gli allenatori"

ESCLUSIVA TC - TIZIANO DE PATRE: "Premesso che io avrei confermato Nicola, il quale aveva raggiunto il suo obiettivo, ben venga l'ingaggio di Pisacane: è giusto dare spazio ai giovani emergenti anche tra gli allenatori"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonio Abbate/TuttoLegaPro.com
Oggi alle 16:00Primo piano
di Matteo Bordiga

Tiziano De Patre, ex centrocampista polivalente del Cagliari di Gian Piero Ventura che prima conquistò la promozione dalla serie B e poi, nella stagione 1998-’99, per lunghi tratti incantò in serie A, ai microfoni di Tuttocagliari.net dice la sua sugli ultimi sviluppi in casa rossoblù, ivi compreso il cambio della guardia in panchina tra Davide Nicola e Fabio Pisacane.

Tiziano, le strade del Cagliari e di Nicola si sono divise a fine campionato. A suo parere la scommessa-Pisacane alla lunga si rivelerà vincente?

“Premetto che non conosco il motivo per il quale Nicola e il Cagliari si sono lasciati. Il tecnico piemontese, giova ricordarlo, aveva raggiunto l’obiettivo della salvezza con una giornata d’anticipo. Certo, qualcuno aveva storto il naso per il gioco poco brillante e scarsamente propositivo messo in mostra dalla squadra, ma oggigiorno restare in serie A è un’impresa tutt’altro che semplice.

Detto questo, la scelta di Pisacane è sicuramente coraggiosa. Non è mai scontato investire un giovane emergente di una simile responsabilità. Soprattutto in un Paese, come l’Italia, che raramente valorizza i propri talenti in erba, che si tratti di giocatori o di allenatori. Il tecnico napoletano d’altra parte è stato studiato molto da vicino dai dirigenti rossoblù, che lo hanno ritenuto idoneo a rivestire una carica così importante. E io sono contento che la scelta sia ricaduta su di lui, anche se francamente, fosse dipeso da me, avrei riconfermato Nicola. Ma, preso atto del divorzio consumatosi a fine stagione, condivido la scommessa-Pisacane.”

Una curiosità: secondo lei, che è stato calciatore ad alti livelli, cosa significa per un giocatore essere guidato da un mister (quasi) della sua stessa età? Il fatto che i rossoblù possano inquadrare Pisacane come una sorta di “fratello maggiore” potrebbe rivelarsi un vantaggio nell’ottica della gestione delle dinamiche di spogliatoio oppure, al contrario, c’è il rischio che Luperto e compagni non riconoscano in lui quell’autorevolezza e quella leadership che devono essere proprie di ogni allenatore?

“Io dico che i calciatori - soprattutto quelli di serie A - comprendono in un batter d’occhio con chi hanno a che fare. Capiscono benissimo se il nuovo tecnico è all’altezza della situazione o meno, quindi sarà importante che Pisacane dimostri subito le sue qualità - sia tecniche che caratteriali - e soprattutto che crei un rapporto empatico e sinergico con il gruppo. Se ci riuscirà, beh i ragazzi gli andranno sicuramente dietro.

Poi ho visto che è arrivato il nuovo direttore sportivo, Angelozzi: si tratta di una persona preparatissima e molto esperta. Uno che conosce il calcio come le sue tasche. Non so comunque perché sia andato via Bonato, il quale a mio avviso negli ultimi anni aveva svolto un ottimo lavoro portando a Cagliari diversi buoni calciatori.”