Cagliari, prende forma il progetto Angelozzi. Ecco le (tante) strategie...

di Sergio Demuru
Una storia lunga un anno. Comincia così quella che sta per materializzarsi ufficialmente fra Guido Angelozzi ed il Cagliari. Il nuovo ds scelto dal presidente Giulini ha in comune con il nuovo tecnico rossoblù, Fabio Pisacane, la propensione a dar fiducia ai giovani. Meglio se fatti in casa, dunque provenienti dal settore giovanile della società. Dopo i primi approcci all’acqua di rose, con incontri più o meno furtivi con dirigenti e tecnico, era diventato una sorta di segreto di pulcinella quello di Angelozzi al Cagliari.
D’ora in avanti bisognerà lavorare al progetto senza nascondersi. La linea per il futuro non sarà improntata sullo smantellamento di una rosa che comunque ha determinate qualità, seppur non sempre espresse e messe in risalto nell’ultima stagione. Potrebbero esser promossi in prima squadra alcuni talenti che si sono messi in luce con la Primavera e che Pisacane conosce molto bene per averli avuti sotto la sua guida. Ed aver raggiunto risultati pregevoli come la conquista della Coppa Italia di categoria. Una linea comune che dovrà e potrà portare a risultati che necessariamente avvantaggeranno la politica societaria.
Le strategie sono tante. Per esempio sullo stesso Caprile, apprezzato da mezza serie A, potrebbero esserci operazioni di mercato che valorizzino l’investimento, magari girando l’estremo difensore per fare cassa ed affidando il ruolo a Radunovic, reduce da un’ottima stagione in quel di Bari e comunque di proprietà del Cagliari. Meno gettonato Scuffet che andrà ad accasarsi in altri contesti.
Restano vive le intenzioni di non divorziare da Piccoli e Adopo. Soprattutto il primo ha tantissimi corteggiatori, dopo il buon campionato in rossoblù. Ma su questo si presume che la società terrà duro, anche se dovesse arrivare un altro attaccante, che andrebbe comunque ad affiancare Piccoli e comunque non a sopravanzarlo. Meno tesa la situazione che riguarda Adopo, il quale ha tanti estimatori all’estero. L’intenzione è quella di tenerlo. Il ruolo dell’ex-atalantino è comunque più gestibile in una porzione di campo dove numericamente il Cagliari può contare su elementi dal discreto tasso tecnico e che potrebbe aprire le porte della titolarità a Matteo Prati, un elemento giovane e con buoni margini di miglioramento, he sta disputando gli europei Under 21 in Slovacchia, con un discreto minutaggio. Prati è un patrimonio societario da non disperdere dopo un’annata per nulla trascendentale con mister Nicola che spesso lo ha relegato in panca. Ora con Pisacane ci potrebbe essere un’inversione di tendenza.