ESCLUSIVA TC - LUCA MARELLI: "Giua dismesso? A mio avviso è stato 'bruciato' sull'altare della fretta. E forse qualcuno ha continuato a lodarlo anche quando commetteva errori. Per Collu si prospetta una carriera decisamente interessante"

L’ex arbitro e attualmente commentatore tecnico arbitrale per DAZN Luca Marelli, intervistato da Tuttocagliari.net, fornisce il suo personale punto di vista sulla dismissione del fischietto sardo Antonio Giua da parte della CAN per “motivate valutazioni tecniche”. Marelli non manca di esprimere un parere anche sull’altro direttore di gara isolano, Giuseppe Collu.
Luca, è di due giorni fa la notizia della dismissione dell’arbitro Giua. Cosa può aver portato la CAN a prendere questa decisione? Giua nelle ultime stagioni non si era rivelato all’altezza di dirigere in serie A e B?
“Quella di Giua è una storia lunga. Partiamo dagli ultimi due anni, nel corso dei quali il designatore Gianluca Rocchi ha provato a rilanciare il fischietto sardo in molte occasioni, impiegandolo anche in stadi e in partite importanti. Giua ha risposto a fasi alterne; in particolare nell’ultima stagione il suo rendimento è stato molto basso. Quindi non mi ha stupito la sua presenza tra i direttori di gara dismessi, anche perché da alcuni mesi era praticamente sparito dai radar della serie A.
A mio avviso il grande errore nella gestione di Giua è stato commesso in CAN B, all’epoca separata dalla CAN A. Antonio venne promosso troppo frettolosamente quando era molto giovane e aveva ancora bisogno di fare esperienza. Devo dire che in serie C mi era piaciuto, mentre in CAN B stava andando bene ma non aveva ancora le qualità per approdare in serie A. Quindi ribadisco: per me è stato bruciato sull’altare della fretta eccessiva. Si voleva proiettare un arbitro giovane e promettente subito ai massimi livelli. Successivamente Rocchi è stato molto bravo, perché ha cercato più volte di rimetterlo in pista e di dargli ulteriori opportunità. Però quando un ragazzo non risponde adeguatamente bisogna anche adottare un criterio di carattere meritocratico. E negli ultimi due anni parecchi arbitri hanno oggettivamente fornito delle prestazioni molto più convincenti rispetto a quelle del fischietto sassarese.
Mi preme sottolineare che Giua tecnicamente è un buon arbitro: ha delle qualità evidenti e ampiamente riconosciute. Però, come in tutti i campi della vita, il talento da solo non basta: va coltivato. E, oltre a coltivarlo personalmente, occorre anche essere circondati da persone che sappiano aprirti gli occhi sugli errori che, più o meno fisiologicamente, commetti. Solo in questo modo è possibile crescere progressivamente ma costantemente. Io ho avuto l’impressione che Giua negli ultimi anni si sia un po’ fermato, e non so se sia accaduto per colpa sua o perché troppe persone, più che criticarlo quando ce n’era bisogno, lo adulavano e lo lodavano sperticatamente sempre e comunque. Le critiche costruttive sono imprescindibili. È fondamentale che ogni tanto qualcuno ti dica: ‘Antonio, oggi hai toppato clamorosamente’. Questo perché un arbitro deve sempre migliorarsi: Daniele Doveri, che ha quasi 48 anni, l’anno scorso ha disputato la migliore stagione della sua carriera. Ripeto, a quasi 48 anni…”
Qual è invece il suo giudizio sull’altro arbitro sardo, il fischietto cagliaritano Giuseppe Collu? Ha già accumulato qualche presenza in serie A e sembra discretamente in ascesa…
“Collu ha un ‘problema’, ahilui irrisolvibile: ha già 35 anni. E nel mondo arbitrale non sono pochi. Per cui l’eventuale promozione al rango di arbitro internazionale è veramente molto complicata. Però stiamo parlando di un ottimo profilo: avevo osservato Giuseppe già in serie C, e mi era piaciuto molto. Ha avuto qualche difficoltà all’inizio della sua scalata, perché faticava proprio ad esprimersi. Ma anche in questo caso è stato molto bravo Gianluca Rocchi a seguirlo passo dopo passo, valorizzandolo e facendolo crescere. Credo che il suo futuro sia roseo: magari non diventerà Collina o Orsato, anche perché sarebbe un’impresa quasi impossibile per chiunque, ma per lui si prospetta una carriera ad alti livelli davvero interessante. Molto dipenderà dallo stesso Collu, perché vale il discorso fatto per Giua: la predisposizione naturale c’è, ma dovrà ascoltare le critiche di chi saprà sottolineare - anche - i suoi errori e le sue mancanze.”