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ESCLUSIVA TC - LULÙ OLIVEIRA: "Cagliari, devi cambiare mentalità: non si può più pensare solo ed esclusivamente alla salvezza. Occorre trovare gli stimoli giusti per inseguire traguardi più ambiziosi. Mazzone ci diceva sempre che..."

ESCLUSIVA TC - LULÙ OLIVEIRA: "Cagliari, devi cambiare mentalità: non si può più pensare solo ed esclusivamente alla salvezza. Occorre trovare gli stimoli giusti per inseguire traguardi più ambiziosi. Mazzone ci diceva sempre che..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
sabato 2 agosto 2025, 15:16Primo piano
di Matteo Bordiga

Le sue finte ipnotiche tramortivano gli avversari e i suoi dribbling sapevano di mojito, di Copacabana, di sole, estate e fantasia. Di “futbol bailado”.

Luis “Lulù” Oliveira, grande ex attaccante belga-brasiliano del Cagliari targato anni Novanta, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta gli ultimi “colpi” che hanno animato il vivace mercato vissuto quest’anno dal sodalizio isolano. E ci tiene a ribadire un concetto chiaro e limpido: “Dobbiamo cambiare radicalmente mentalità e non assuefarci alle salvezze stentate ottenute all’ultima o alla penultima giornata di campionato”.

Lulù, il Cagliari dopo aver preso Gennaro Borrelli ha di fatto chiuso per l’attaccante turco Kiliçsoy ed è vicinissimo a Sebastiano Esposito dell’Inter. A centrocampo, a fronte delle numerose partenze, fino a oggi sono arrivati Folorunsho e Mazzitelli. Secondo lei come si sta muovendo la società rossoblù in vista della prossima stagione?

“Direi che si sta muovendo bene. È giusto che chi è andato via venga rimpiazzato da elementi ugualmente validi e, soprattutto, funzionali al progetto dell’allenatore. Alcuni dei nuovi arrivi sono giocatori che noi non conosciamo bene… Un po’ come accadde con me quando sbarcai a Cagliari nel 1992. Praticamente non mi conosceva nessuno.

Se la società si sta impegnando così tanto per rinforzare la rosa significa che ha in mente di costruire qualcosa di importante. Del resto il Cagliari deve assolutamente uscire da questo circolo vizioso della salvezza come solo e unico obiettivo: giocare esclusivamente per salvarsi sta diventando troppo pericoloso. Rischi di arrivare alle ultime due-tre giornate ancora in bilico e poi, magari, succede il patatrac. Salvarsi è importante, certo, ma dobbiamo cambiare mentalità e abituarci a puntare un po’ più in alto. Se non altro per accrescere le motivazioni dei giocatori. Lo so che non è facile, ma è d’obbligo almeno provarci. Provare non costa niente…”

Anche perché una piazza come Cagliari per bacino d’utenza, per rilevanza socio-culturale e per blasone meriterebbe campionati più gratificanti rispetto agli ultimi vissuti in serie A.

“Certo. È fondamentale che anche i tifosi spingano la squadra verso obiettivi più prestigiosi. Altrimenti è tutto troppo facile: ti trascini fino alla fine del campionato ancora in lotta per una salvezza che, potenzialmente, avresti potuto blindare molto prima. Carletto Mazzone ci diceva sempre che dovevamo provare a vincere contro qualsiasi avversario. Anzi, era proprio contro le grandi squadre, a noi teoricamente superiori, che dovevamo mostrare di cosa eravamo capaci. E qualche volta, in effetti, ci capitava di fare l’impresa. Questo perché avevamo gli stimoli giusti. E il primo stimolo in assoluto era quello di mettersi in evidenza, di farsi vedere per attrarre l’attenzione di qualche top club. A furia di pensare solo alla salvezza prima o poi si scivola in serie B. Il Cagliari deve compiere questo piccolo – ma determinante – step mentale.”

A suo giudizio come va interpretata la decisione di Giulini di puntare sul giovane e debuttante Fabio Pisacane come tecnico della prima squadra?

“Ci possono essere varie chiavi di lettura. Innanzitutto può darsi che la società non avesse intenzione di ingaggiare un tecnico economicamente più dispendioso e che, magari, non convinceva neppure più di tanto. Pisacane ha fatto molto bene alla guida del settore giovanile, ma naturalmente c’è grande differenza tra la Primavera e la prima squadra. Allenando i giovani è un po’ più semplice esprimere la propria leadership, mentre con i grandi entrano in gioco altri fattori: c’è chi non accetta di stare fuori e vorrebbe giocare sempre, ad esempio. Ma se il Cagliari ha scelto Pisacane vuol dire che lui è in grado di fare un percorso importante. Non sarà affatto facile, ma noi tifosi ci auguriamo che l’impatto del nuovo mister sia decisamente positivo.”