Esclusiva TC - Mario Beretta: "Cagliari troppo difensivo contro l'Inter? Magari Pisacane non voleva dare ai nerazzurri punti di riferimento. E il 2-0 è arrivato proprio quando Lautaro e compagni erano sotto pressione"

I tifosi rossoblù sognavano una notte magica all’Unipol Domus contro l’Inter, ma il Cagliari di Fabio Pisacane ha fornito probabilmente la sua peggior prestazione stagionale e i nerazzurri hanno avuto vita facile, vincendo 2-0 con un gol per tempo.
Alla delusione per la prova priva di nerbo e di brillantezza degli isolani si è aggiunta l’apprensione per l’infortunio di Andrea Belotti, apparso fin da subito piuttosto serio. Tuttocagliari.net ne ha parlato con Mario Beretta, allenatore di grande esperienza ed ex responsabile del settore giovanile rossoblù.
Mario, qual è la sua personale lettura della sfida di ieri tra Cagliari e Inter?
“Se guardiamo al risultato, naturalmente per il Cagliari è stato negativo. Va però detto che il 2-0 dell’Inter è arrivato alla fine, in un momento in cui i nerazzurri - pur senza aver rischiato tantissimo - erano parecchio sotto pressione. I sardi stavano producendo uno sforzo non indifferente per provare a pareggiare. In ogni caso, nelle valutazioni dobbiamo sempre tenere conto di quelle che erano le forze in campo: tutto sommato Yerry Mina e compagni hanno fatto la loro partita. In linea generale mi sembra che fino a questo momento nelle prime cinque giornate di campionato l’undici di Pisacane si sia sempre espresso al massimo delle sue potenzialità.”
Non crede tuttavia che ieri sera l’approccio sia stato fin troppo attendista? Pisacane, rispetto alle precedenti sfide, ha rinunciato a un uomo sul fronte offensivo per rinforzare la retroguardia, soprattutto sulle corsie laterali. Non sarebbe stato auspicabile affrontare i nerazzurri con uno spirito più garibaldino?
“Si può anche essere d’accordo, ma poi di fatto non è detto che la presenza di un giocatore offensivo in più contribuisca effettivamente a migliorare la produzione offensiva della squadra. Magari l’idea di Pisacane era quella di non dare punti di riferimento agli avversari, affidandosi a elementi che avevano comunque nelle proprie corde la capacità di attaccare l’area di rigore. Poi naturalmente diventa tutto più complicato se ti trovi davanti una squadra che non ti permette di farlo. Inoltre credo che l’infortunio di Belotti, giunto nel corso del primo tempo, abbia avuto un certo peso sull’andamento della gara. Sia dal punto di vista tecnico-tattico che sotto l’aspetto prettamente psicologico.”
A proposito di Belotti, il timore è che il bomber di Calcinate sia destinato a rientrare in campo solo fra alcuni mesi. A suo avviso la società dovrebbe tornare sul mercato degli svincolati, o eventualmente iniziare a pensare di intervenire nella sessione di gennaio, per sostituire il Gallo?
“Chi meglio dell’allenatore, che conosce perfettamente i propri calciatori, può valutare se sia il caso di prendere provvedimenti sul mercato o di mantenere inalterato l’organico? Io dico che non vale la pena di prendere un attaccante tanto per prenderlo: l’affare deve convenire al Cagliari sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo economico. Ma, ripeto, prima di tutto Pisacane dovrà valutare gli elementi che ha già in rosa. Alcuni di loro potrebbero essere in grado di sopperire all’assenza di Belotti. Penso ad esempio al turco Kiliçsoy, che fino a questo momento non ha avuto molte occasioni per mettersi mostra. Tenendo presente che bisognerà dargli il tempo di adattarsi alla nostra serie A. E senza dimenticare che c’è sempre Leonardo Pavoletti.”