ESCLUSIVA TC - MASSIMO MORATTI: "Il Cagliari è partito bene: in Sardegna per l'Inter non sarà facile. I rossoblù hanno le carte in regola per fare un campionato senza il terrore della B. A Mazzone più di una volta ho fatto un pensierino..."

ESCLUSIVA TC - MASSIMO MORATTI: "Il Cagliari è partito bene: in Sardegna per l'Inter non sarà facile. I rossoblù hanno le carte in regola per fare un campionato senza il terrore della B. A Mazzone più di una volta ho fatto un pensierino..."TUTTOmercatoWEB.com
martedì 22 agosto 2023, 16:21Primo piano
di Matteo Bordiga

Il cognome della sua famiglia è legato a doppio filo alla storia del Cagliari. La sua figura, senza ombra di dubbio, evoca in qualsiasi interista il ricordo del Triplete targato 2010: un successo che ha cancellato anni agrodolci, contrassegnati da vittorie importanti ma anche da diverse, feroci delusioni.

Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, segue ancora molto da vicino la sua squadra del cuore, commentandone regolarmente vicende, vicissitudini, trionfi e cadute. Ma - come sempre - guarda con simpatia anche al Cagliari, neopromosso in serie A e da lui giudicato in grado di disputare un campionato tranquillo e sereno. Senza precludersi la possibilità di raggiungere posizioni più nobili e gratificanti di quelle immediatamente a ridosso della zona retrocessione.

Premesso che ovviamente è presto per emettere verdetti o sentenze, dato che siamo alla seconda giornata di campionato, che significato può avere per Cagliari e Inter la sfida di lunedì prossimo? Per i rossoblù si tratta del primo match di prestigio dopo il ritorno in serie A, mentre i nerazzurri sono chiamati a confermare le sensazioni positive suscitate nella gara interna col Monza.

“Intanto devo dire che il Cagliari è partito bene. Ho visto la partita di ieri col Torino: i sardi hanno giocato in maniera molto intelligente, e forse meritavano anche qualcosa in più del pareggio. Credo che affronteranno i nerazzurri senza complessi o timori reverenziali di sorta. L’Inter sembra fortissima e lanciatissima: tanti giocatori l’anno scorso hanno dimostrato il loro valore, e quest’anno la dirigenza ha ulteriormente integrato la rosa. Certo, manca un centravanti, ma questa squadra è in grado di creare ugualmente pericoli e occasioni ed è altamente competitiva. Dovrà dimostrarlo, però: a Cagliari per i nerazzurri non sarà per nulla semplice.”

A proposito del centravanti: anche in seguito all’ottima impressione destata contro il Monza, questo rinforzo del quale tanto si parla per l’Inter non potrebbe - in fin dei conti - essere proprio Arnautovic?

“A mio parere quello di Arnautovic è stato un acquisto stupendo. Poi a me fa particolarmente piacere perché Marko faceva parte del gruppo del Triplete, e già allora era un ragazzo pieno di classe e di capacità tecniche. Successivamente si è espresso molto bene in Inghilterra e oggi, tornato all’Inter, può risultare utilissimo. Magari c’è bisogno anche di un ulteriore elemento per completare il reparto offensivo, in vista della serie A, della Champions League e della Coppa Italia. L’Inter, del resto, ha il dovere di tenere alta la propria bandiera in tutte e tre le manifestazioni.”

Il suo parere sul Cagliari: una squadra in costruzione – ancora in attesa di un centravanti che sostituisca l’infortunato Lapadula – che ha ben figurato all’esordio in campionato contro il Torino e che secondo lei può arrivare… dove?

“Secondo me quello che metterà il Cagliari nelle condizioni di fare bene è la grande fiducia in un allenatore, come Claudio Ranieri, che definirei miracoloso: riesce sempre a tirare fuori la soluzione giusta in ogni circostanza e a condurre la barca in porto. Con equilibrio, con intelligenza e con esperienza. Credo che, se andrà avanti così, farà rapidamente i punti necessari per non dover avere paura: l’importante è quello. Fare un campionato tranquillo, senza l’ansia e il terrore della retrocessione. Poi magari i rossoblù riusciranno ad arrivare anche molto più in alto…”

Che ricordo ha di Carletto Mazzone? Avrà avuto sicuramente modo di incrociarlo più volte nei suoi anni di presidenza. Cosa le ha lasciato il tecnico e l’uomo?

“Un bellissimo ricordo. Era una persona speciale, con un modo di fare tutto suo che sembrava buon senso ma che in realtà denotava grande e profonda intelligenza. Sapeva adattarsi alle situazioni e, soprattutto, capiva il calcio in modo straordinario. Aveva un debole per i giocatori di classe ed era dotato di un carattere forte, ma allo stesso tempo era un uomo buono. Per questo conquistava subito la simpatia di tutti: calciatori, tifosi, addetti ai lavori. L’ho sempre apprezzato tantissimo e, ad essere sincero, mi dispiace di non averlo mai avuto come allenatore. A volte è passato per essere un difensivista, ma era l’esatto opposto. Anche all’Inter sarebbe stato utilissimo, e diverse volte ho fatto più di un pensierino su di lui…”

Il Consiglio di Stato ha confermato l’assegnazione dello scudetto del 2006 all’Inter. Qual è la sua reazione? Ritiene che a questo punto la vicenda Calciopoli sia definitivamente chiusa?

“Mi auguro proprio di sì. Ormai questa vicenda è venuta un po’ a noia, per cui spero che si tratti davvero dell’ultimo capitolo. Certamente siamo molto fieri di questa ennesima conferma dello scudetto 2006.”