ESCLUSIVA TC - MAURO NARDINI: "Sono favorevole alla scommessa-Pisacane. In serie A circolano tanti tecnici che godono di enorme credito senza aver mai ottenuto risultati importanti. Anzi... Quindi ben vengano i giovani dalle idee innovative"

Mauro Nardini, ex terzino-centrocampista del Cagliari e oggi allenatore, ai microfoni di Tuttocagliari.net confida di “riporre fiducia nelle qualità di Fabio Pisacane, un tecnico emergente che ha idee e spirito di intraprendenza. Personalmente sposo in pieno la politica di chi, a costo di fare scelte forti o impopolari, offre delle chance importanti ai giovani allenatori e giocatori”.
Mauro, partiamo dal capitolo-allenatore: Davide Nicola non ha trovato l’accordo col Cagliari ed è stato rimpiazzato da Pisacane, il quale fino a un mese fa era al timone della Primavera rossoblù. Scelta azzardata o illuminata?
“Da un lato si tratta senz’altro di un azzardo, perché per un allenatore totalmente privo di esperienza tra i professionisti fare un salto del genere non è facile. Specie in una piazza come quella di Cagliari. Per contro, la decisione del presidente mi trova sostanzialmente d’accordo: bisogna avere il coraggio di proporre dei giovani anche come allenatori. Certamente il prossimo campionato non sarà una passeggiata per il Cagliari, ma in linea generale mi intriga vedere in panchina dei tecnici in erba che hanno idee nuove e veicolano approcci innovativi alla nostra professione. Per cui mi schiero tra i favorevoli alla scommessa-Pisacane: una mossa coraggiosa, che magari - chissà? - potrebbe portare i rossoblù a vivere finalmente un’ottima stagione. È chiaro che l’esperienza, specie in un torneo così competitivo come la serie A, serve tantissimo, anche perché occorre avere gli attributi - sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo psicologico - per tenere la barra sempre dritta dalla prima all’ultima giornata. Però Fabio lavorerà in casa, in famiglia: è stato voluto personalmente dal presidente e dunque mi aspetto che venga sostenuto e appoggiato senza riserve dalla società.
Ci sarà chi alle prime sconfitte rinfaccerà al club questa mossa, definendola troppo rischiosa e azzardata. Ma ripeto: è giusto proporre un giovane rampante che ha fatto bene nel settore giovanile. Poi, nel caso le cose andassero male, Giulini farebbe sempre in tempo a trovare un’altra soluzione. Ma intanto mettiamo Pisacane nelle condizioni di esprimere il suo calcio con serenità e con convinzione. Del resto ci sono tanti mister che godono di grande credito in serie A pur senza aver mai ottenuto risultati significativi. Anzi…”
Pisacane ama proporre un calcio propositivo e d’attacco. Per cambiare l’approccio alle partite da parte del Cagliari, che l’anno scorso è stato spesso piuttosto timido e remissivo, occorrerà rintuzzare la rosa in alcuni reparti-chiave. Lei come rifarebbe il look a questa squadra?
“Io penso che qualche elemento in grado di rinforzare il reparto offensivo vada obbligatoriamente ingaggiato. Onestamente poi non so come si stia muovendo la società sul mercato, e non so nemmeno che modulo adotterà Pisacane.”
Questi dettagli tattici sono ancora tutti da scoprire. L’anno scorso Nicola non ha quasi mai utilizzato le due punte dal primo minuto, affiancando a Piccoli solo un trequartista e/o un esterno offensivo.
“E ciononostante si è salvato, raggiungendo l’obiettivo individuato a inizio stagione dalla società. Anche se capisco che una piazza storica e blasonata come quella di Cagliari pretenda qualcosa di più che una semplice salvezza ottenuta sul filo di lana. Per cui per alzare un po’ l’asticella prenderei alcuni elementi d’esperienza e, al contempo, qualche ragazzo di belle speranze. I giovani, del resto, sono quelli che ti fanno ‘correre’ la squadra. Poi il Cagliari è abituato da tempo a lanciare talenti in erba sui grandi palcoscenici nazionali. Il mio auspicio è che questo sia l’anno buono per vedere i sardi disputare un campionato soddisfacente e gratificante, sotto la guida di un allenatore senza esperienza ma con tante idee e con ancora più entusiasmo.”