ESCLUSIVA TC - MAURO VALENTINI: "Sulla scelta di Pisacane sono combattuto: mi intriga, ma rappresenta anche un rischio. E poi non capisco perché il Cagliari non sia in grado di fare un mercato di sostanza, puntando su elementi di sicuro spessore"

L’ex difensore del Cagliari Mauro Valentini, intervistato da Tuttocagliari.net, si dice “combattuto” in merito alla decisione del presidente Giulini di puntare sull’esordiente Fabio Pisacane come tecnico della prima squadra. Come tanti tifosi rossoblù Valentini da un lato manifesta entusiasmo per la valorizzazione di un giovane allenatore, dall’altro non nasconde qualche preoccupazione per l’assoluta mancanza di esperienza del mister napoletano.
Mauro, il pubblico cagliaritano è piuttosto diviso sulla scelta di affidare la panchina a Fabio Pisacane. Qual è la sua opinione in merito a questa mossa operata dalla società?
“Mi sento esattamente come i tifosi: diviso. Una parte di me plaude alla scelta di lanciare finalmente un giovane anche in panchina: forze fresche, tanto entusiasmo e grandissime motivazioni sono fattori potenzialmente determinanti. Però d’altro canto penso: ‘il Cagliari si deve assolutamente salvare’. E forse per una squadra che deve mantenere la categoria le scommesse non sono esattamente il massimo. Magari sarebbe meglio puntare su delle certezze, sull’usato sicuro.
Tuttavia, in fin dei conti resto fiducioso. È anche vero che se non dai fiducia a un giovane emergente nessuno potrà mai sapere quali risultati il ragazzo riuscirà a ottenere. Insomma, condivido la mossa di Giulini pur manifestando qualche preoccupazione, perché le scommesse – per definizione – rappresentano sempre delle incognite. Di certo quando si opta per una soluzione di questo tipo bisogna poi accompagnarla e sostenerla con tutto il tifo e con tutta la fiducia possibili. Un giovane, per quanto entusiasmo possa avere, non va gettato senza colpo ferire nella fossa dei leoni – che poi sarebbero i giocatori. Occorre che l’ambiente lo supporti e che tutti remino dalla stessa parte. Allora sì che la scommessa potrebbe funzionare.”
Magari l’obiettivo potrebbe essere anche quello di dare un gioco più vivace e più spigliato alla squadra isolana, che l’anno scorso si è salvata ma, a ben vedere, non ha quasi mai convinto né, tantomeno, divertito i propri tifosi.
“Infatti, è proprio così. Quel Cagliari non mi emozionava e non mi piaceva granché, anche se dobbiamo riconoscere che ha raggiunto con una certa disinvoltura l’obiettivo stagionale. Detto questo, noi tifosi ogni tanto vorremmo vedere un po’ di gioco, un po’ di calcio propositivo. Speriamo che Pisacane, in questo senso, sia l’uomo giusto, forte della sua freschezza mentale e dei suoi principi tattici.”
Il Cagliari ha appena acquistato Gennaro Borrelli, attaccante ex Brescia classe 2000. Lei lo conosce?
“Sinceramente no, ma sull’argomento-mercato mi sento di fare un discorso più generale. Se per quanto riguarda il ruolo di allenatore posso accettare che si punti su un esordiente, sui giocatori sono un pochino più intransigente. Le scommesse non sempre pagano. Non capisco perché il Cagliari non riesca a fare un mercatino – perché noi possiamo fare un mercatino, non un mercato – che abbia un po’ di sostanza. Ogni tanto dovremmo prendere qualche giocatore di categoria e di sicuro spessore. Per carità, preciso che io sono a favore della valorizzazione dei talenti in erba. Ma l’intelaiatura della compagine sarda deve essere da serie A. A quel punto sì che potremmo chiedere qualcosa in più all’allenatore di turno. Qualcosa di diverso dalla solita salvezza stiracchiata acchiappata all’ultima o alla penultima giornata.
So che le risorse economiche del club sono limitate, ma è possibile che in giro per la Sardegna o da qualsiasi altra parte non ci sia nessuno in grado di dare una mano al presidente Giulini sotto il profilo finanziario? Il calcio nell’Isola non interessa a nessuno? Me lo chiedo da diverso tempo…”