ESCLUSIVA TC - VITTORIO PUSCEDDU: "I tifosi del Cagliari sono abituati a soffrire, ma attendere ogni anno l'ultima giornata per salvarsi sta diventando snervante. Speriamo di vivere, con Pisacane in panchina, una stagione tranquilla e spensierata"

L’ex terzino sinistro del Cagliari Vittorio Pusceddu, storico stantuffo della fascia mancina con la trinitroglicerina nei piedi, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta il precampionato – e la campagna acquisti – della compagine rossoblù.
Vittorio, partiamo dall’incognita-allenatore: secondo lei che impatto avrà il debuttante Fabio Pisacane, alla sua prima esperienza in assoluto tra i professionisti?
“Intanto diciamo che tra la serie A e la Primavera c’è un autentico abisso. Si tratta di due mondi completamente diversi. Però se il presidente Giulini ha fatto questa scelta evidentemente ha riconosciuto in Pisacane delle qualità fuori dal comune. Naturalmente il tecnico campano avrà bisogno del massimo sostegno da parte della società, che in primis dovrà consegnargli una squadra all’altezza della situazione: avendo a disposizione dei calciatori di spessore e di categoria il compito di Fabio sarà certamente facilitato. In caso contrario, il nuovo mister potrebbe incontrare più di una difficoltà.”
A suo giudizio la scelta di ingaggiare Pisacane, ovvero un allenatore proveniente dalle giovanili e fautore di un calcio aggressivo e propositivo, potrebbe essere interpretata come un tentativo di dare una svolta al gioco del Cagliari, apparso – soprattutto lo scorso anno con Davide Nicola in panchina – spesso rinunciatario e involuto?
“Sì, è possibile. Anche se farei una precisazione: è vero che con Nicola abbiamo spesso giocato abbastanza male, ma non ricordo prestazioni esaltanti nemmeno nel precedente campionato in cui la squadra era guidata da Claudio Ranieri. Anzi, eravamo molto altalenanti sia nei risultati che nell’espressione di gioco. Inoltre, se l’anno scorso non avessimo un po’ staccato la spina dopo la vittoria di Verona contro l’Hellas probabilmente ci saremmo salvati prima e in maniera più brillante. Speriamo che nella prossima stagione le cose vadano meglio, anche perché sappiamo bene che i tifosi del Cagliari sono abituati a soffrire, ma dopo tanti campionati vissuti col cuore in gola sta diventando assai pesante aspettare l’ultima o la penultima giornata per mantenere la categoria.
Insomma, l’auspicio è che Pisacane faccia bene e, soprattutto, che ci faccia vedere un bel calcio. Poi, ovviamente, vinceremo e perderemo: l’importante è che non venga mai a mancare l’impegno – e da questo punto di vista, a mio avviso, nulla si può imputare al Cagliari allenato da Nicola, pur nei suoi alti e bassi – e che ci si salvi con una certa tranquillità. E, possibilmente, con un certo anticipo sulla fine del campionato.”
Il Cagliari ha praticamente definito l’acquisto di Folorunsho, elemento versatile e di sicura qualità dalla metà campo in su, e in attacco ha aggiunto la pedina-Borrelli, punta potenzialmente in grado di duettare con Roberto Piccoli. Insomma, i ritocchi sul mercato riguardano per lo più il reparto nevralgico e quello offensivo: a suo avviso sono effettivamente queste le priorità da marchiare in rosso per allestire una rosa più competitiva?
“Beh, a onor del vero io ho sempre detto che il nostro tallone d’Achille, negli ultimi tempi, è stata la fase difensiva. Quindi ritengo che serva anche qualche innesto dalla cintola in giù: l’anno scorso i difensori – e non solo loro, perché una squadra di calcio difende compatta con tutti i suoi elementi – hanno accusato qualche battuta a vuoto e, soprattutto, hanno commesso delle disattenzioni che ci sono costate gol pesanti. Certo, possiamo fare affidamento su centrali difensivi esperti come Mina e Luperto, ma credo che con un po’ di attenzione e di applicazione in più avremmo evitato di subire delle reti piuttosto sciocche.
In porta dico che Caprile fornisce delle ottime garanzie: senza il suo contributo determinante l’anno scorso avremmo fortemente rischiato di retrocedere. Se Giulini intende ambire a una salvezza spensierata e, magari, a una posizione di prestigio in classifica deve blindare l’estremo difensore veronese e Roberto Piccoli, costruendo la squadra intorno a queste due pedine chiave.”